Scuola, alle superiori in arrivo 40mila docenti tutor
Con uno stanziamento di 150 milioni (per il 2023) un decreto del ministro Giuseppe Valditara prova a impiantare un embrione di “middle management” nelle scuole superiori
di Eugenio Bruno e Claudio Tucci
2' di lettura
Dal prossimo anno scolastico, il 2023/24, debuttano due nuove figure professionali: il docente tutor e il prof orientatore.
Con uno stanziamento di 150 milioni (per il 2023) un decreto del ministro Giuseppe Valditara prova a impiantare un embrione di “middle management” nelle scuole superiori. La prima figura avrà il compito di coordinare e sviluppare le attività didattiche a favore di una personalizzazione dell’istruzione nelle classi terza, quarta e quinta superiore, favorendo il recupero per i ragazzi che manifestano maggiori difficoltà e consentendo a quelli che hanno particolari talenti di potenziarli.
A sua volta, la seconda dovrà favorire le attività di orientamento per consentire agli alunni di fare scelte in linea con le loro aspirazioni, potenzialità e progetti di vita, nella consapevolezza dei diversi percorsi di studi e/o di lavoro.
Con i 150 milioni di dotazione iniziale si punta a remunerare circa 40mila figure di docente tutor, a cui vanno ad aggiungersi quelle di docente orientatore, una per ogni istituto scolastico (il servizio sarà poi organizzato in autonomia dalle singole scuole).
Un docente tutor potrà prendere tra un minimo di 2.850 euro e un massimo di 4.750 euro annui (lordo Stato). Un docente orientatore tra 1.500 e 2mila euro (sempre lordo Stato).
La bozza di decreto ministeriale, sei articoli in tutto, è stato inviato ieri al Consiglio superiore della pubblica istruzione (Cspi), l’organo tecnico consultivo del dicastero di Viale Trastevere, per il parere di rito.
L’insegnante tutor dovrà svolgere 20 ore di formazione, e poi sostenere un esame finale. Possono aspirare a diventarlo i prof che hanno, preferibilmente, cinque anni di anzianità di servizio con contratto a tempo indeterminato e hanno svolto compiti rientranti tra quelli predefiniti (funzione strumentale, referente per l’orientamento o per il contrasto alla dispersione scolastica o per i percorsi di scuola-lavoro o per l’inclusione, solo per fare degli esempi).
I candidati dovranno inoltre dichiararsi disponibili ad assumere la funzione di tutor per almeno un triennio scolastico. «Oggi poniamo la prima pietra della rivoluzione del merito nella scuola italiana», ha detto il ministro Valditara.
Le scuole potranno accedere ad altri fondi, quelli Pnrr e Pon, per remunerare attività didattiche di potenziamento sulle discipline e attività innovative per l’orientamento. Le azioni Pnrr ammontano a circa 600 milioni, con particolare riferimento alle materie Stem.
A queste si aggiungono le attività che riguardano l’orientamento come misura di contrasto alla dispersione scolastica, per un importo di ulteriori 1,5 miliardi di euro. Gli istituti potranno utilizzare anche le risorse Pon della nuova programmazione 2021-2027 per remunerare attività extracurricolari sull’orientamento didattico per circa 300 milioni.
- Argomenti
- assistente
- Giuseppe Valditara
Brand connect
Newsletter Scuola+
La newsletter premium dedicata al mondo della scuola con approfondimenti normativi, analisi e guide operative
Abbonati
loading...