ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùIstruzione e tributi locali

Scuole paritarie, la retta entro il costo statale regala l’esenzione Imu

di Luigi Lovecchio

Emendamento equipara prof statali e paritarie, polemica

2' di lettura

Sono esenti da Imu gli immobili delle scuole paritarie a condizione che il prezzo pagato dagli alunni non superi il costo sostenuto dallo Stato per la frequentazione delle scuole pubbliche e non copra quindi le spese di bilancio. L’affermazione è contenuta nella sentenza 7558/2023 della Cgt di primo grado di Roma (presidente e relatore Papa), depositata il 6 giugno scorso.

La questione è nota e assai dibattuta: si tratta della compatibilità delle esenzioni da Ici/Imu, destinate al settore non profit, rispetto al divieto di aiuti di Stato alle imprese. L’originaria esenzione prevista per l’Ici è stata dichiarata non compatibile con l’ordinamento unionale dalla Commissione Ue (decisione del 19 dicembre 2012), mentre l’analoga agevolazione contenuta nella disciplina Imu è stata ritenuta conforme ad esso, a determinate condizioni. È stato in particolare affermato che le attività agevolate, per essere qualificate come “non commerciali”, devono essere svolte gratuitamente o dietro pagamento di un corrispettivo simbolico.

Loading...

Condizione di non commercialità

A tale scopo, sono stati emanati il Dm 200/2012 e le successive istruzioni alla compilazione della dichiarazione Imu che, con riferimento in particolare alle attività didattiche, hanno affermato che la condizione di non commercialità è rispettata allorquando il corrispettivo pagato dall’alunno non superi il costo medio sostenuto dallo Stato per la frequentazione della scuola pubblica.

Si è tuttavia dell’avviso che il criterio elaborato dalle Finanze non sia pienamente rispettoso dei principi unionali. Non è infatti in alcun modo garantito che il prezzo così determinato realizzi la nozione di corrispettivo simbolico. A tale fine, occorrerebbe quantomeno dimostrare che le tariffe coprano meno del 50% delle spese complessive.

Istruzioni Mef da modificare

In questo senso, si è espressa la Cassazione, nell’ordinanza 35123/2022, con cui la Corte ha preso espressamente le distanze dalle istruzioni ministeriali alla dichiarazione Imu, affermando la necessità di confrontare sempre l’ammontare complessivo dei ricavi con l’importo dei costi del servizio. Alla luce di tali criteri, peraltro, si comprende altresì come non sia in alcun modo rilevante la circostanza che l’attività sia svolta in perdita.

Nella sentenza in commento, invece, la Corte di giustizia romana si è attenuta al contenuto delle istruzioni ministeriali alla dichiarazione Imu, limitandosi a verificare il non superamento della tariffa applicata dalla scuola paritaria rispetto alla spesa pro capite sostenuta dallo Stato per la frequenza delle scuole pubbliche. L’esenzione Imu è stata pertanto riconosciuta, tenendo altresì conto del fatto che le tariffe non consentivano la copertura integrale dei costi del servizio. Per le ragioni appena esposte, tuttavia, si è dell’opinione che questa impostazione non sia conforme ai principi unionali e che si imponga pertanto la modifica delle istruzioni del Mef.

Riproduzione riservata ©

loading...

Loading...

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti