Secondary ticketing, il Tribunale accoglie il ricorso di Siae sul caso U2
di Francesco Prisco
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Il decreto attuativo che traduce in fatti concreti quanto disposto dal legislatore nell’ultima legge di Bilancio non c’è ancora, ma la giustizia ordinaria si porta avanti: il Tribunale Civile di Roma accoglie il ricorso di Siae per secondary ticketing a proposito dei concerti degli U2 allo Stadio Olimpico di Roma in programma il 15 e il 16 luglio prossimi, nell’ambito di «The Joshua Tree Tour».
L’ordinanza emessa oggi inibisce a Live Nation, agenzia di promoting che organizza l’evento, e ai market place Seatwave e Viagogo l’ulteriore vendita diretta o indiretta sul mercato secondario dei biglietti dei due live act, fissando una penale di 2mila euro per ogni ulteriore biglietto venduto e riconoscendo a favore della società italiana autori ed editori il rimborso delle spese legali.
Nel dispositivo il Tribunale riconosce l’efficacia di quanto previsto dai commi 545 e 546 dell’articolo 1 della legge di Bilancio per 2017 che – al fine di contrastare la vendita o qualsiasi altra forma di collocamento di titoli di accesso ad attività di spettacolo effettuata da soggetto diverso dai titolari dei sistemi per la loro emissione – prevedono l’inibizione di tale condotta e sanzioni amministrative pecuniarie oltre la rimozione dei contenuti o l’oscuramento dei siti internet attraverso i quali la violazione è stata posta in essere. Un pronunciamento nella sostanza analogo a quanto lo stesso foro dispose a proposito del ricorso, presentato sempre dalla Società autori ed editori, a proposito delle due date dei Coldplay a San Siro, il 3 e 4 luglio. Eppure esistono sostanziali differenze tra il caso Coldplay e quello U2.
Per la band di Dublino, infatti, Live Nation e TicketOne, società di ticketing incaricata della vendita in esclusiva dei biglietti per gli eventi, affidarono a PwC una dettagliata rendicontazione degli accessi al proprio portale finalizzati all’acquisto delle date degli U2. Una netta reazione alla tempesta mediatica scoppiata a seguito dell’apertura di un’inchiesta della Procura di Milano sul fenomeno del bagarinaggio online che metteva nel mirino proprio i vertici di Live Nation. Per gli U2 a gennaio PwC ha certificato la regolarità delle vendite. Dai rilievi dell’advisor emergeva che i biglietti venduti erano in tutto 110.101, di cui 106.235 online portati a casa attraverso 43.835 ordini. In pratica ciascun ordine aveva acquistato in media 2,42 biglietti. Gli account che avevano perfezionato gli acquisti erano 35.643, per una media di 2,98 biglietti comprati ad account. Sempre Pwc ha certificato l’annullamento da parte di TicketOne di 904 operazioni di sospetto secondary ticketing, per un totale di 3.186 biglietti bloccati prima della spedizione.
Gli ordini in questione sono stati gestiti da 775 account diversi. In ogni caso il dg di Siae Gaetano Blandini oggi plaude alla decisione del foro milanese: «La motivazione del Tribunale è molto efficace e favorevole per la nostra battaglia contro il fenomeno. Il giudice infatti ha ritenuto che Siae abbia dato prova dell’illecita attività sia dell’organizzatore dell’evento che delle piattaforme on line che alimentano il mercato secondario». Il tema continua insomma a essere caldissimo. Nell’attesa che il legislatore batta un colpo.
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