Emergenza Covid

Seconde case, ecco in quali regioni è consentito il trasferimento e in quali no

Valle d'Aosta, Alto Adige e Sardegna per evitare rischi di aumento dei contagi, hanno deciso di bloccare gli ingressi verso le seconde case ai non residenti.

di Andrea Gagliardi

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3' di lettura

I provvedimenti anti-Covid presi dal governo Draghi (il decreto-legge del 13 marzo e il dpcm del 2 marzo) non hanno cambiato le regole sulle seconde case. Dal 16 gennaio 2021 è possibile fare “rientro” alla propria residenza, domicilio o abitazione senza limitazioni rispetto alle cosiddette “seconde case”. Pertanto è possibile raggiungerle anche in un'altra Regione o Provincia autonoma, anche se rossa o arancione. Basta avere un contratto di proprietà o di affitto anteriore al 15 gennaio 2021. Le regioni possono però adottare prescrizioni più severe. E di fronte alla risalita dei contagi, alcune hanno introdotto una stretta. A partire da Val d’Aosta, Alto Adige, Sardegna e Campania.

Val d’Aosta, no spostamento in seconde case a non residenti

La Valle d'Aosta, per non correre rischi, ha deciso di bloccare gli ingressi verso le seconde case ai non residenti. Un’ordinanza del 13 marzo prevede infatti che, «fatti salvi i casi di comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute, a coloro che non risiedono in regione non sono consentiti gli spostamenti in entrata per recarsi presso le proprie abitazioni diversi da quella principale, ossia nelle cosiddette seconde case».

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Alto Adige “chiude” seconde case fino a Pasqua

La Provincia di Bolzano ha seguito l’esempio. E ha deciso di “chiudere” fino a Pasqua le seconde case, limitatamente ai proprietari residenti nelle regioni in zona rossa e arancione rafforzata. Il governatore Arno Kompatscher, ha ribadito la necessità di tenere alta la guardia anche vista la presenza delle varianti in Alto Adige. «Attualmente gli altoatesini non possono lasciare i propri Comuni e gli alberghi sono chiusi, sarebbe perciò difficilmente comprensibile consentire a chi vive in altre regioni raggiungere la seconda casa in Alto Adige», ha detto Kompatscher.

Anche in Sardegna semaforo rosso per seconde case

Anche la Sardegna, unica regione bianca, alla fine ha scelto la linea dura: i proprietari di seconde case non residenti possono entrare solo per comprovate esigenze lavorative o motivi di salute e comunque presentando la certificazione di vaccinazione avvenuta o di negatività al tampone. L'ordinanza adottata dal presidente Solinas, valida dal 18 marzo al 6 aprile, è sulla scia di quelle della Valle d'Aosta e dell'Alto Adige che da subito avevano emanato un provvedimento restrittivo rispetto al decreto del Governo. Troppo alto il rischio che l’isola, con le sue oltre 300mila seconde case, venisse presa d'assalto da chi proviene da zone ad alto contagio. Soprattutto nelle vacanze di Pasqua.

I vettori e gli armatori, prevede l'ordinanza, prima dell'imbarco dei passeggeri acquisiscono e verificano, oltre alla ricevuta dell'avvenuta registrazione dei passeggeri sull'applicazione “Sardegna Sicura”, la documentazione attestante il possesso dei requisiti previsti dal Dpcm dello scorso 2 marzo per gli spostamenti dalle Regioni di provenienza e vietano l'imbarco nel caso in cui la documentazione non sia completa o i passeggeri non siano in possesso dei requisiti.

Campania vieta spostamenti verso seconde case in regione

In Campania, invece, sono stati vietati gli spostamenti dal Comune di residenza, domicilio o dimora abituale verso le seconde case in ambito regionale, salvo che per comprovati motivi di necessità o urgenza e comunque per il tempo strettamente indispensabile. Il provvedimento ha decorrenza dal 18 marzo 2021 fino al 5 aprile.


16 sindaci della Toscana: non venite nelle seconde case

Situazione in movimento anche in Toscana, dove il governatore Eugenio Giani ha annunciato un’altra ordinanza restrittiva sulle seconde case, dopo che la vecchia ordinanza che impediva l'accesso alle seconde case per chi veniva da fuori regione e non aveva in regione il medico di famiglia è stata bocciata dal Tar. E 16 sindaci delle Valli Etrusche, tra Pisa e Livorno, hanno lanciato un appello ai proprietari delle abitazioni a «non venire nelle seconde case» per le vacanze. «Aiutateci a controllare la pandemia, nell'interesse di tutti» si legge nella lettera.


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