Sedi, uffici, corsi: le università italiane guardano all’estero
In attesa dei 160 milioni del Pnrr per dieci centri di istruzione transnazionali proseguono le iniziative delle singole realtà accademiche per attrarre studenti stranieri nelle nostre aule.
di Eugenio Bruno
3' di lettura
L’internazionalizzazione sembra tornata in cima ai pensieri delle università italiane. Non passa settimana senza che un ateneo di casa nostra annunci un accordo o una partnership con una realtà straniera. Vuoi, come è accaduto negli ultimi giorni, per inaugurare un centro di cooperazione tra Bergamo e la Lettonia oppure per insediare un ufficio a Kyoto, come farà a luglio il Politecnico di Torino, o ancora per aprire una propria sede nella capitale dell’Uzbekistan (Tashkent), come si appresta a fare...
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