Segnalazioni alle banche, arriva l’arbitro del Parlamento (con l’aiuto della Gdf)
Parte a fine settembre la piattaforma voluta dalla Commissione parlamentare di vigilanza degli istituti di credito. Ecco come funzionerà
di Vitaliano D'Angerio
I punti chiave
2' di lettura
Una piattaforma informatica a cui, imprese e famiglie, potranno inviare segnalazioni sulle criticità nei rapporti con banche e intermediari finanziari in relazione a moratorie, finanziamenti e crediti deteriorati. Va a regime, a fine settembre, il protocollo siglato dalla Commissione parlamentare di vigilanza delle banche con la Guardia di Finanza: di fatto, nasce un nuovo arbitro, sulla scia dell’Abf di Bankitalia, che attraverso un’attività di moral suasion punterà a una conciliazione tra le parti.
Le competenze
Nelle pagine del protocollo commissione-Gdf, allegato agli atti parlamentari del primo luglio, sono descritte le nuove competenze dell’organismo presieduto da Carla Ruocco.
Nell’articolo 1, al comma 2, viene sottolineato che l’Ufficio di presidenza delibera le iniziative «conseguenti a segnalazioni di particolare rilevanza, disponendo, in particolare, ove ritenuto opportuno o necessario, lo svolgimento di ulteriori approfondimenti o attività istruttorie in relazione a specifiche segnalazioni o gruppi di segnalazioni, lo svolgimento di audizioni, l’inoltro di richieste di chiarimenti e relazioni scritte, nonché altre richieste documentali».
Nell’allegato (cosiddetto “disciplinare”), a proposito della trattazione delle segnalazioni rilevanti, si ribadisce che vengono inviate all’intermediario «al fine di favorire, in un’ottica di leale collaborazione, la prevenzione ovvero la rapida definizione della controversia, contribuire alla corretta applicazione delle norme vigenti in materia ovvero al superamento di criticità, eventuali inadempienze e difficoltà operative».
I termini per la risposta
Siamo certamente nell’ambito della moral suasion che punta alla definizione finale e conciliativa della controversia. Viene anche messa a punto una procedura con i relativi termini per la risposta da parte dell’intermediario: 30 giorni lavorativi.
Nel documento si precisa che «trattandosi di attività svolta in ottica conciliativa e di collaborazione, il termine non è perentorio, né l’intermediario ha l’obbligo di riscontrare la richiesta».
Tutto qui? No. Viene infatti specificato che la presidenza della Commissione «laddove ne ravvisi la necessità ovvero l’opportunità, trasmette alle competenti autorità di vigilanza la corrispondenza ricevuta dal segnalante e dall’intermediario, chiedendo alle stesse un riscontro, corredato da osservazioni».
Come minimo, quindi, il fascicolo finisce sulle scrivanie dei funzionari di Bankitalia.
Le Fiamme gialle
I militari della Guardia di finanza che saranno distaccati presso la Commissione di vigilanza, avranno soprattutto un ruolo di istruttoria formale delle segnalazioni rilevanti. All’articolo 3 del protocollo, viene specificato però - e il passaggio è di particolare importanza – che il personale delle Fiamme gialle «potrà essere autorizzato dalla Commissione a comunicare, al Comando tutela economia e finanza della Gdf, fatti o atti di potenziale rilievo per le relative attività istituzionali».
Investimenti e dati personali
Vi sono due ultimi elementi di novità da evidenziare. Innanzitutto il protocollo è stato necessario anche per regolare la raccolta dei dati personali dei segnalanti nel rispetto della normativa europa sulla privacy (Gdpr): verranno considerate soltanto le segnalazioni non anonime inviate attraverso il canale web previsto, attivato a fine mese.
La seconda novità, secondo fonti vicine alla Commissione, è relativa al possibile allargamento del protocollo anche ai servizi di investimento.
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