Sei italiani su dieci preferiscono la plastic card e dicono addio al contante
Il 61,3% degli adulti con conto corrente e accesso a internet sceglie la moneta elettronica come principale mezzo di pagamento
di Lucilla Incorvati
3' di lettura
L'Italia è, insieme alla Spagna, il Paese dove la percentuale più alta della popolazione adulta con conto corrente e accesso a internet sceglie la carta come principale mezzo di pagamento (61,3%). Ed è anche il Paese dove la popolazione usa di più le carte di credito per acquisti di alto valore (64,2%). Ben l'85,2% degli italiani dichiara di avere una carta di credito e l'81,4% una di debito. Nel nostro Paese l'accelerazione della digitalizzazione causata dalla pandemia sta consolidando l'uso dei sistemi di pagamento elettronici mandando in soffitta il contante.
La preferenza per le carte
Sono queste alcune delle evidenze del Decimo Rapporto sulle Tendenze dei Sistemi di Pagamento di Minsait Payments, realizzato in collaborazione con Analistas Financieros Internacionales basato sulle opinioni di più di 80 manager del settore bancario e sui dati raccolti da 4.400 interviste in Italia, Spagna, Portogallo, Regno Unito e America Latina. Più del 50% della popolazione dei Paesi analizzati ha ridotto o abbandonato i pagamenti in contanti. In Italia il 43,9% della popolazione dichiara di aver mantenuto l'utilizzo del contante ai livelli pre-pandemia, sebbene le carte elettroniche siano considerate il mezzo di pagamento preferito da sei italiani su dieci.
Fattori come l'aumento del commercio online durante la pandemia, il miglioramento della sicurezza nelle transazioni elettroniche con il doppio fattore di autenticazione e le nuove forme di pagamento via smartphone, stanno riducendo l'uso del contante in Italia, che ha recentemente promosso iniziative in questo senso come la campagna cashback.
Italia, Paese multi card
Sono molto diffuse anche le carte prepagate con quasi otto italiani su dieci che ne usufruiscono. L'Italia è anche il Paese meno “multi-card”, fenomeno coerente con la fedeltà degli italiani alla propria banca: il 57,3% della popolazione con conto bancario e accesso a internet opera con una sola entità. Questa transizione si riflette nella maggiore coesistenza e molteplicità di strumenti di pagamento, in un anno in cui gli strumenti digitali hanno avuto una spinta rispetto a quelli fisici. «L'Italia è un paese che storicamente predilige il contante, ma le cose stanno cambiando», afferma nello studio Rita Camporeale responsabile Ufficio Sistemi di Pagamento dell'Associazione Bancaria Italiana. «Negli ultimi cinque anni la crescita dei pagamenti elettronici in Italia è stata la più alta in Europa, evidenziando una propensione per il cambiamento sostenuto dai progressi tecnologici che ne facilitano l'adozione, come il contactless, l'e-commerce e la progressiva digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni». Secondo il rapporto, l'Italia, infatti, è il Paese europeo più disposto a lavorare con le bigtech in termini finanziari. Ed è, all'interno dell'Europa, il Paese che mostra il maggior interesse a condividere i dati personali dei social network con le istituzioni bancarie tradizionali (24,0%) e i propri dati finanziari con le bigtech (25,8%) in cambio di incentivi.
Riduzione del contante e utilizzo delle carte
Il processo di abbandono del contante si è accelerato (lo dichiarano 8 su 10 manager). Tuttavia, tre manager su dieci vedono un rischio di reversibilità non appena la crisi sanitaria sarà superata. Questo perché l'avversione a “toccare” il denaro è stato un fattore determinante nel cambiamento delle abitudini, ancora di più in Spagna e Portogallo. Mentre in Italia, nonostante la pandemia, quasi la metà della popolazione (47,8%) non ha sperimentato la fobia di toccare denaro contante o i POS. Inoltre, 9 manager su 10 concordano sul fatto che la pandemia ha accelerato la digitalizzazione dei pagamenti con la carta rimane il principale mezzo di pagamento in Italia e negli altri Paesi, mentre continua la crescita del mobile payment, dei portafogli digitali e dei pagamenti da conto corrente.
Covid, e-commerce e pagamenti sicuri
Un altro degli effetti causati da Covid-19 è lo spostamento degli acquisti verso il commercio elettronico: aumenta la frequenza delle transazioni tra i consumatori che già acquistavano prodotti online. In quest'ottica, il 46% degli italiani dice ora di fare acquisti più frequentemente online, rispetto al 42% Spagna, il 44% del Regno Unito e il 47% del Portogallo (47%). L'Italia partiva già da una posizione di rilievo nello shopping online: è il secondo Paese - solo dietro il Regno Unito - che accumula percentuali più alte di popolazione che acquistano frequentemente (almeno una volta al mese) su Internet (68,6%).Una crescita dell'e-commerce parallela al miglioramento della sicurezza nelle transazioni. L'Italia è, infatti, il Paese che dà più priorità alla sicurezza: il 60% della popolazione bancaria preferisce che il proprio istituto chieda sempre un secondo fattore di autenticazione per ogni transazione.
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