Semestrale record per Prada: ricavi in crescita del 22% a 1,9 miliardi
Rispetto a un anno fa raddoppia l’utile netto e migliora la posizione finanziaria - Proseguono gli investimenti e i progetti della strategia Esg
di Giulia Crivelli
I punti chiave
3' di lettura
Una settimana di semestrali dalla quale il settore dell’alta gamma esce con risultati da record e la conferma di aver pienamente recuperato i livelli pre Covid e di stare affrontando il rimbalzo e le incertezze del secondo semestre con un benaugurante abbrivio. Il termine preso in prestito dal mondo delle barche calza particolarmente per il gruppo Prada , che guarda al 2023 anche perché sarà l’anno in cui entrerà nel vivo la preparazione per la 37esima Coppa America, che si terrà poi nelle acque di Barcellona nel 2024 e il team Luna Rossa Prada Pirelli sarà tra gli sfidanti ai detentori del trofeo, i neozelandesi.
I ricavi dei primi sei mesi sfiorano i 2 miliardi
Il fatturato del primo semestre del gruppo Prada (marchi Prada, Miu Miu, Car Shoe, Church’s e Marchesi 1824) è cresciuto del 22% a 1,9 miliardi, mentre le vendite retail (sempre più rilevanti sul totale, la percentuale è del 90%) sono arrivate a 1,7 miliardi (+26% sul primo semestre 2021, +38% sul primo semestre 2019). Per quanto riguarda i marchi, il forte apprezzamento di Prada ha generato una crescita del 28% rispetto al primo semestre 2021 e del 46% rispetto al primo semestre 2019; l'elevata visibilità di Miu Miu e il successo della collezione per la primavera-estate 2022 hanno contributo a un aumento delle vendite del +4% rispetto al primo semestre 2021, con risultati oltre i livelli pre Covid
(nella foto, un momento della sfilata della collezione uomo per la primavera-estate 2023, che si è svolta alla Fondazione Prada in giugno, durante la settimana della moda maschile di Milano).
Le vendite per area geografica
Nella nota diffusa alla chiusura della Borsa di Hong Kong, dove Prada è quotata, si leggono anche le divisioni dei ricavi per aree geografiche. A soffrire è stata l’Asia Pacifico: dalla metà di marzo, circa il 30% (in media) dei punti vendita del gruppo in Cina è rimasto chiuso a causa del susseguirsi di vari lockdown. La flessione delle vendite dell'intera area (pari a 590 milioni) è pari al 7% rispetto al primo semestre 2021, con l'impatto della Cina mitigato dalle performance molto positive in Corea e Sud Est Asiatico. L'Europa registra una forte crescita (+89%) sostenuta dai consumi locali e da un ritorno dei flussi turistici a partire dal secondo trimestre del 2022. Le vendite in America hanno registrato una performance eccellente (+41%) rispetto al primo semestre 2021 e si attestano a 360 milioni, con una crescita a tripla cifra rispetto ai livelli pre Covid. In Giappone il trend è migliorato nel corso del semestre, con una crescita del 28% rispetto al primo semestre 2021 e vendite pari a 161 milioni. Anche il Medio Oriente ha registrato una solida performance, con vendite in crescita del 24% rispetto al primo semestre 2021.
Gli indici di redditività
L’arricchimento dell’offerta e l'efficienza operativa - si legge sempre nella nota - hanno consentito di raggiungere un gross margin del 77,7%, un adjusted ebit margin del 17,4% e un utile netto di 188 milioni, contro una perdita di 102 del primo semestre 2021. La posizione finanziaria netta al 30 giugno era positiva per 179 milioni.
La strategia Esg
Il gruppo Prada ha posto la sostenibilità al centro delle proprie scelte di business e nel primo semestre 2022 ha intrapreso una serie di azioni volte a perseguire gli obiettivi comunicati. Sono stati compiuti progressi per il raggiungimento dei target di riduzione delle emissioni di sas serra di Scope 1 e 2, e prosegue lo sforzo per creare consapevolezza all'interno dell'organizzazione. L’ambizione, nel medio e lungo periodo, è di assumere una posizione riconosciuta nel settore in merito a specifiche aree Esg.
Il commento di Patrizio Bertelli
«Nei primi sei mesi del 2022, il gruppo Prada è cresciuto sia in termini di ricavi, sia di margini, continuando a investire in creatività, know how industriale e innovazione di prodotto, con una prospettiva di sviluppo di lungo periodo – ha commentato Patrizio Bertelli, amministratore delegato del gruppo –. La sostenibilità è al centro di tutte le nostre attività; vogliamo che le nostre scelte siano coerenti con la nostra identità e ci consentano di attrarre e ispirare i consumatori. Grazie alla nostra presenza globale e distribuzione geografica delle vendite, abbiamo più che compensato l'impatto derivante dai lockdown in Cina e dalle sanzioni alla Russia, dove il gruppo continua a supportare il proprio personale nonostante la chiusura dei negozi». Cauto ottimismo per la seconda parte dell’anno: «I risultati di luglio rimangono molto positivi, ma il panorama politico ed economico internazionale è decisamente incerto e ci induce a essere cauti – ha aggiunto Bertelli –. Tuttavia, continuiamo ad eseguire la nostra strategia con sicurezza, per sfruttare appieno il potenziale dei nostri marchi. Siamo fiduciosi di raggiungere gli obiettivi finanziari e operativi di medio termine che ci siamo prefissati».
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