Twitter, Musk rimuove la possibilità di «silenziare» reciprocamente altri utenti. Gli scienziati in fuga dalla piattaforma
Post del propretario annuncia una ulteriore rivoluzione nelle policy di sicurezza del social. E, secondo un sondaggio di Nature, migliaia di scienziati avrebbero già ridotto l’utilizzo del social network o l’avrebbero addirittura abbandonato
I punti chiave
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X, la piattaforma di social media precedentemente nota come Twitter, rimuoverà la possibilità per gli utenti di bloccare altri account. Lo ha dichiarato direttamente Elon Musk in un post (sotto sottoscrizione) sulla stessa piattaforma venerdì.
Musk, che ha acquisito Twitter lo scorso anno per 44 miliardi di dollari e ha deciso di rivedere il sito dei social media, ha affermato che il blocco sarà ancora possibile per i messaggi diretti, ma che verrà eliminato come “funzionalità”.
Il blocco è stato uno strumento che ha aiutato gli utenti a proteggersi da interazioni indesiderate su X-Twitter. Assicura che gli account bloccati non vedano i tuoi post e che i loro post non vengano visualizzati nel tuo feed. Inoltre, l’account bloccato non può inviarti messaggi diretti.
Un banning “a senso unico”
Le persone saranno comunque in grado di silenziare altri account, il che significa che non vedranno i post di quell’utente. Ma un account disattivato potrà vedere i post della persona che li ha disattivati, rispondere e ripubblicarli ai propri follower, consentendo che siano commentati. Gli account disattivati potranno comunque anche inviare messaggi diretti agli utenti che li hanno silenziati.
Da quando ha acquisito la piattaforma, Musk ha cambiato totalmente le politiche di sicurezza che X-Twitter aveva in atto. Ha anche licenziato i moderatori dei contenuti e reintegrato utenti precedentemente bannati che infrangevano le regole precedenti. Molti inserzionisti hanno lasciato la piattaforma, contribuendo a un calo del 50% delle entrate pubblicitarie. In risposta alle critiche su come i cambiamenti hanno influito sulla sicurezza della piattaforma, l’amministratore delegato di X Linda Yaccarino ha affermato che «oltre il 99% dei contenuti che gli utenti e gli inserzionisti vedono su Twitter è sano». Non ha però rivelato cosa definisce come «sano» o come l’azienda calcola tale misurazione.
Scienziati abbandonano il social
Intanto, è cominciato l’esodo degli scienziati da Twitter, ormai diventato a tutti gli effetti ’X’: secondo un sondaggio di Nature, in migliaia avrebbero già ridotto l’utilizzo del social network o l’avrebbero addirittura abbandonato in disaccordo con la nuova gestione di Elon Musk , che a giudizio di molti lascerebbe sempre più spazio a profili falsi, hater e troll.
I primi dubbi erano emersi già lo scorso autunno dopo l’acquisizione di Twitter da parte del patron di Tesla e SpaceX (video) . In molti, anche sulle pagine di Nature, si domandavano quale sarebbe stato il destino della piattaforma di microblogging che nell’ultimo decennio aveva impresso un forte cambiamento nella comunicazione scientifica, favorendo le interazioni tra ricercatori e facilitando un rapporto diretto con il pubblico. Le inquietudini di molti hanno poi trovato conferma nelle nuove e discusse politiche imposte da Elon Musk, come i tagli per le attività di moderazione dei contenuti, la spunta blu a pagamento e il limite massimo al numero di tweet che gli utenti possono leggere ogni giorno.
Meno utenti sensibili alla crisi climatica
Ora che Musk ha quasi completato la transizione da Twitter a X e i 'cinguettii' sono stati sostituiti dai post, i risultati iniziano a vedersi. Pochi giorni fa, uno studio pubblicato sulla rivista Trends in Ecology & Evolution aveva evidenziato come la nuova gestione di Twitter-X avesse allontanato quasi la metà degli utenti attenti alla questione climatica e ambientale, ridimensionando il ruolo del social network come piazza virtuale dove sensibilizzare l’opinione pubblica e organizzare mobilitazioni.
Una simile tendenza alla fuga si sta registrando anche nella comunità scientifica, come dimostra il sondaggio condotto da Nature su quasi 9.200 scienziati utenti di Twitter-X. Dai risultati emerge che più della metà di loro ha ridotto il tempo di utilizzo della piattaforma negli ultimi sei mesi e quasi il 7% ha smesso di usarla del tutto.
«Le motivazioni date dai partecipanti sono varie - si legge sul sito di Nature - ma molti di coloro che hanno marcatamente ridotto o interrotto la loro attività su X menzionano la gestione della piattaforma da parte di Musk. Molti dicono di aver notato un aumento della quantità di account falsi, troll e incitamento all’odio sulla piattaforma». Il 46% degli intervistati ha già aperto un profilo su altri social media come Mastodon , Linkedin, Instagram e TikTok , mentre cresce il timore che questa frammentazione faccia perdere coesione alla comunità scientifica che aveva stretto relazioni più forti attraverso il vecchio Twitter.
Cosa accadrà ora? «Non è chiaro se X riuscirà a riconquistare la sua attrattiva per gli scienziati o se qualche altra piattaforma di social media crescerà al suo posto», scrive Nature. Secondo Inger Mewburn, ricercatrice nel campo dell’educazione e della tecnologia all’Università Nazionale Australiana a Canberra, la perdita di Twitter non sarà un colpo fatale per l’iniziativa scientifica. «Non credo che la scienza sia diventata eccessivamente dipendente dai social media», afferma l’esperta. A suo parere gli scienziati potranno avere maggiori difficoltà nel fare rete e nel costruire le loro carriere, ma di sicuro escogiteranno nuove soluzioni creative per superare l’impasse.
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