Est Europa

Serbia, il presidente Vucic si riconferma con il 60% dei voti

Secondo lo staff del suo partito, avrebbe ottenuto tra il 59,9 e il 61%. L’opposizione denuncia brogli ai seggi

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Il presidente serbo Aleksandar Vucic ha rivendicato una larga vittoria al primo turno delle presidenziali di domenica 4 aprile, unitamente al grande successo del suo Partito del progresso serbo (Sns, conservatore) nelle parlamentari anticipate tenutesi in contemporanea alle presidenziali e alle amministrative a Belgrado e in altri 13 Comuni. Parlando in tarda serata al quartier generale del suo partito, affiancato dai membri del governo e dai leader del partito, Vucic ha detto che, in base ai dati elaborati dal suo staff di partito, alla presidenziali ha ottenuto il 59,5%.

Il suo principale avversario Zdravko Ponos, candidato dell’opposizione unita, - ha aggiunto - ha ottenuto il 17,5%, a Milos Jovanovic del movimento Nada (Speranza per la Serbia) è andato il 5,9%. Alle parlamentari, ha affermato Vucic, l’Sns ha ottenuto il 44%, all’opposizione unita è andato il 13,6%, al Partito socialista (Sps) di Ivica Dacic l’11,4%. Il suo intervento è stato salutato da applausi continui da parte dei suoi sostenitori, che lo hanno a lungo acclamato. «Ringrazio tutti», ha detto Vucic, che ha sottolineato come la giornata elettorale sia trascorsa in modo ordinato e tranquillo, a eccezione di qualche tentativo isolato di creare tensione.

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Numerose irregolarità nel voto, infatti, sono state denunciate da Dragan Djilas, capo del Partito della libertà e giustizia (Ssp) e uno dei leader del principale cartello dell’opposizione. Parlando al seggio dopo aver votato a Belgrado, Djilas ha detto di avere notizia di voti senza documenti di identità, di schede votate per altri, di persone che votano in altri seggi e non nei propri.

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