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«Serve sovranità digitale e controllo delle infrastrutture. Il cloud nazionale è pronto»

Parla l’amministratore delegato di Netalia il Public Cloud Service Provider italiano e indipendente, che ha ricevuto il Premio Internazionale delle Comunicazioni “Cristoforo Colombo

di Michele Zunino *

(Adobe stock)

3' di lettura

La nostra capacità di presidiare la trasformazione digitale determinerà il futuro posizionamento internazionale dell’Italia: si tratta di un fattore chiave di competitività, per la sostenibilità del nostro modello di sviluppo e la formazione delle prossime generazioni.
In questo passaggio cruciale, un ruolo fondamentale spetta al Cloud, unico modello in grado di garantire quella capacità di storage, di calcolo, di interconnessione e interoperabilità, di sicurezza e protezione di cui il mondo non vuole né può più fare a meno. La quantità e la qualità dei dati, unitamente alla capacità di elaborarli velocemente e bene sono infatti competenze distintive che definiscono la capacità di prendere buone decisioni. Vale per le organizzazioni private, ma anche per i servizi pubblici e per gli Stati sovrani.
Non a caso, infatti, oggi anche il PNRR riconosce in pieno la migrazione al Cloud come chiave di volta e fattore abilitante per l’efficacia e l’efficienza della Pubblica Amministrazione, che mira ad avviare una nuova, fruttuosa relazione con i cittadini e le imprese. Il Polo Strategico Nazionale è un’occasione di evoluzione e sviluppo del Cloud come elemento abilitante, in cui l’Italia può esprimere campioni di rilievo. Le qualificazioni ACN previste dalla Strategia Cloud Italia e recentemente implementate sono lo strumento principe per determinare la qualità delle Infrastrutture, delle Piattaforme e dei Servizi Cloud. Netalia ha ottenuto le qualificazioni di massimo livello, che consentono alla Netalia Cloud Platform di trattare tutti i dati della PA, inclusi quelli classificati strategici, ovvero i più delicati e protetti.
Così come accade per le infrastrutture fisiche e virtuali (energia, autostrade o telecomunicazioni), è fondamentale che il Paese e chi opera nel perimetro e nell’interesse nazionale abbia la piena sovranità e il controllo sull’accesso agli asset tangibili e intangibili che determinano la nostra capacità di crescere e competere. I Cloud provider italiani in grado di fornire soluzioni avanzate, sicure e ad alto valore aggiunto rivendicano quindi il ruolo di infrastruttura strategica di sistema, a supporto della trasformazione in ogni ambito: economico, tecnologico, organizzativo, normativo, culturale ed ecologico.
Al contrario, delegare in toto agli hyperscaler globali il presidio delle infrastrutture Cloud, rinunciando all’affermazione di un Made in Italy digitale in nome di un supposto incolmabile divario tecnologico, è una decisione che a prima vista può sembrare priva di alternative, ma che ci penalizza sotto il profilo della politica industriale e della gestione del talento. Inoltre, ci fa perdere il controllo sull’asset più importante e strategico: i nostri dati e la capacità di processarli. L’alternativa va cercata e costruita. Il ragionamento sul ruolo squisitamente strategico delle infrastrutture non include i Data Center fisici costruiti e in via di costruzione nel nostro Paese, pure strutture immobiliari destinate a ospitare i “cervelli” delle grandi piattaforme globali, così ampliando anziché ridurre la nostra dipendenza dai grandi operatori stranieri e riducendo quell’autonomia formalmente perseguita dalla Strategia Nazionale di Cybersicurezza.
La costruzione di un Public Cloud nazionale (un modello multi-client, scalabile su richiesta e fatturabile a consumo, in cui il provider si occupa direttamente della manutenzione e degli aggiornamenti infrastrutturali ndr). è la via da seguire come volano di innovazione e competitività per il settore privato e per quello pubblico. Gli operatori qualificati potrebbero lavorare con un modello di collaborazione virtuosa, per valorizzare le capacità peculiari di ciascuno e ridurre al minimo le aree di concorrenza diretta: verso la costruzione di un campione nazionale che concentri proficuamente investimenti e tecnologie, competenze e ricerca & sviluppo.

* AD Netalia

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