Serve un’agenda per ridurre la distanza tra università e lavoro
Il sistema universitario italiano è ben costruito, ma il nuovo governo dovrebbe introdurre alcune innovazioni, riguardanti l’arruolamento e la costituzione del corpo docente e la carriera curriculare degli studenti
di Sergio Caputi
3' di lettura
Il sistema universitario italiano è ben costruito, ma il nuovo governo dovrebbe introdurre alcune innovazioni, riguardanti l’arruolamento e la costituzione del corpo docente e la carriera curriculare degli studenti, al fine di ottimizzare la formazione pratica specifica e stimolare così un migliore inserimento nel modo del lavoro. Le azioni da sviluppare – frutto di decenni di esperienze dirette – si articolano nei seguenti punti:
Arruolamento docenti
modifica della Abilitazione scientifica nazionale (Asn), mantenendo l’attuale sistema informatizzato per la valutazione dei titoli per poter accedere ai concorsi banditi dalle Università;
creazione della figura del Ricercatore a tempo determinato che, in un periodo tra i 3 e i 6 anni, potrà partecipare a una tenure track per diventare Professore aggregato (terza fascia) a tempo indeterminato;
introduzione, durante le procedure di valutazione dell’arruolamento dei docenti, di una prova pratica/orale per i ricercatori a tempo determinato, e reintroduzione della prova didattica per i Professori ordinari, associati e aggregati;
semplificazione delle chiamate dirette dei docenti e dei ricercatori dall’estero o da altre università;
rivalutazione della carriera della figura del Tecnico di laboratorio, dedicato sia alla ricerca che all’attività didattica;
creazione della figura istituzionale del Tutor, con una sua più chiara connotazione e adeguato inquadramento al pari di altri Paesi europei.
Modifiche dei corsi di studio
implementazione dei crediti formativi nelle discipline professionalizzanti e nei tirocini formativi pre-laurea;
innovazione dei corsi in funzione dei cambiamenti nel mondo del lavoro, attraverso piattaforme di dialogo tra le università e imprese.
I tirocini post-laurea dovranno essere implementati attraverso un co-finanziamento da parte delle aziende che accolgono i neo-laureati per un periodo di 6 mesi. Tutto ciò potrebbe facilitare l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. Le strutture dovranno essere ammodernate dal punto di vista energetico, sismico e delle barriere architettoniche.
Ricerca
La ricerca può essere migliorata attraverso l’aumento dei fondi destinati all’università, atteso che il finanziamento della ricerca nelle università italiane è tra i più bassi in Europa. Inoltre, è necessario valorizzare i settori della ricerca affinché portino a generare “prodotti” spendibili sul mercato esterno. Bisogna prevedere, all’interno delle singole università, strutture dedicate alla partecipazione a progetti e brevetti innovativi.
Attività di terza missione
Auspicabilmente, le attività di terza missione, dovrebbero godere di una accelerazione in termini di acquisizione di fondi esterni, attraverso partenariati con enti locali e nazionali, aziende pubbliche e private, snellendo la burocrazia contrattuale. Particolare attenzione andrebbe posta alle attività in conto terzi spendibili sul territorio (nelle discipline che lo consentano) e che, comunque, avrebbero una ricaduta utile sia nella formazione che nella ricerca.
È necessario un forte incremento dei corsi post-laurea e post diploma, che potrebbero generare un aumento significativo del gettito esterno, importante per gli Atenei italiani.
Servizi agli studenti e valorizzazionedel personale tecnico-amministrativo
È necessario anche su questi elementi :
implementazione delle strutture di accoglienza per gli studenti tradotte in luoghi di studio con flessibilità dell’orario di apertura e nuovi alloggi, nel segno della valorizzazione del merito e dell’inclusione;
servizi dedicati alle esigenze degli studenti fuori sede come ambulatori medici, servizi di counseling, convenzioni
per lo svolgimento di pratiche sportive;
valorizzazione del personale tecnico-amministrativo più meritevole, mediante strumenti premianti collegati alla performance, anche utilizzando la quota parte dei punti organico.
In sintesi è auspicabile che il prossimo Governo colga l’occasione per modernizzare un sistema che ha punti di eccellenza, ma soffre ancora di provincialismo e lentezza in rapporto al mondo esterno.
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