Seul pronta a diventare prima città del metaverso
A tutto o quasi si potrà accedere senza muoversi di casa e da ogni angolo del pianeta grazie alla nuovissima tecnologia virtuale
di Gianni Rusconi
I punti chiave
2' di lettura
L'appuntamento è fissato per l'inizio del 2023. E sarà un “evento” unico, perché si toglieranno i veli alla prima città al mondo riprodotta nel metaverso, il mondo virtuale condiviso e divenuto in questi ultimi mesi una sorta di tormentone grazie soprattutto alla propaganda condotta da Mark Zuckerberg per la trasformazione della sua Facebook in Meta. Ancora dodici mesi, insomma, e Seoul, la capitale della Corea del Sud, avrà la sua “gemella” digitale in cui sarà possibile interagire attraverso avatar 3D con le persone per accedere a una serie di servizi, lavorare ma anche semplicemente viverla da turisti, a piedi o a bordo di un bus, per i luoghi iconici della città.
Fine d’anno in una nuova dimensione
L'annuncio di “Seoul Metaverse” (il nome è provvisorio) risale allo scorso novembre e a notificarlo è stato, tramite il proprio sito Web, il governo metropolitano, ufficializzando a tutti gli effetti il progetto di realizzare un nuovo modello di interazione aperto a cittadini e visitatori di vario genere, fruibile e vivibile in un ecosistema parallelo a quello già esistente, interamente virtuale e connesso, che sarà progressivamente sviluppato lungo un arco di cinque anni. Al momento si conoscono ancora pochi dettagli della “nuova città” ma sono già ben definiti gli obiettivi: l'idea è infatti quella di portare nel metaverso tutte le principali attività della pubblica amministrazione per favorire l'interazione in forma digitale con gli utenti. Attraverso appositi apparecchi (visori per la realtà aumentata, occhiali intelligenti o controller di nuova generazione), insomma, si potranno incontrare virtualmente funzionari, completare procedure di vario genere e partecipare a eventi collettivi, come il rituale del suono della campana ospitata al Bosingak Belfry con cui si festeggia il Capodanno, tenutosi già quest'anno sia nel mondo reale che in quello virtuale.
Dentro le attrazioni (anche del passato) con la realtà virtuale
L'idea di una città sicura ed emozionante così come la vorrebbe il sindaco di Seoul Oh Se-hoon poggia su 20 attività promozionali che prenderanno vita nel metaverso rispetto a sette distinte aree, fra cui anche quella culturale e turistica. Fra una pratica e l'altra si potrà dialogare con una chatbot gestita dall'intelligenza artificiale per avere informazioni di vario genere (per esempio i protocolli in materia di Covid-19) oppure visitare in modo virtuale attrazioni come Gwanghwamun Plaza, il Deoksugung Palace e il Namdaemun Market e viaggiare indietro nel tempo grazie alla realtà virtuale per ricreare edifici storici andati perduti come la Donuimun Gate, una delle quattro porte di accesso alla città, distrutta nel 1915. E poi eventi come il Festival delle Lanterne, che dal 2023 sarà organizzato anche nel metaverso. Tutto o quasi, nella Metaverse Seoul, sarà accessibile senza muoversi di casa e da ogni angolo del pianeta, grazie alla tecnologia. La metropoli sudcoreana si avvale già oggi di assistenti virtuali e di avatar digitali - oltre che di un sistema di sensoristica per raccogliere informazioni in tempo reale sul traffico, sull'inquinamento e sulla sicurezza pubblica - per migliorare la qualità dei servizi offerti a cittadini e visitatori. Fra un anno il salto quantico dentro il metaverso, per diventare ancora più smart city, anche con una propria criptovaluta, la S-coin.
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