Sfida tra Italia e Germania per il controllo mondiale del food tech
In vista di Cibus Tec di Parma, il salone dedicato alle tecnologie per l'industria alimentare, Nomisma sottolinea che i produttori nazionali e tedeschi si contendono il mercato globale con quasi il 40% delle esportazioni
di Natascia Ronchetti
2' di lettura
Prosegue la corsa oltreconfine dei produttori italiani di tecnologie per l'industria alimentare. Con un export arrivato l'anno scorso a quota 8 miliardi, e una crescita nei primi tre mesi del 2023 di oltre il 20,6% rispetto al primo trimestre del 2022, il food tech tricolore tallona la Germania, alla quale ormai contende il controllo del mercato mondiale: le esportazioni dei produttori tedeschi hanno raggiunto in valore gli 8,9 miliardi e insieme, Italia e Germania, rappresentano quasi il 40% dell'export globale.
Lo studio
A fare il punto è una analisi di Nomisma, in occasione della presentazione della 53esima edizione, a Parma, di Cibus Tec, il salone internazionale organizzato da KPE, la società nata dalla joint-venture tra Fiere di Colonia e Fiere di Parma, e che si svolgerà nella città emiliana dal 24 al 27 ottobre. Solo la Cina potrebbe ora modificare gli equilibri mondiali. Il gigante asiatico, terzo esportatore globale con un valore delle vendite all'estero di 5,2 miliardi, avanza a grandi passi: nell'arco di un decennio la sua quota di mercato è raddoppiata, passando dal 6 al 12%, proprio a scapito delle imprese italiane e tedesche. A guidare la volata del food tech nazionale sono le macchine per il packaging, per un valore di quattro miliardi di euro, seguite dalle tecnologie per il food processing (2,5 miliardi) e dalle macchine per l'imbottigliamento (1,5 miliardi).
La mappa
Numeri sulla scia di una domanda che arriva principalmente dai Paesi Ue, che da soli intercettano il 39% dell'export, e dagli Usa, anche se il radicamento è ormai globale, dal Nord America all'area del Far East. «Tra i mercati emergenti – dice Emanuele di Faustino, responsabile industria, retail e servizi di Nomisma – ci sono il Medio Oriente, l'Africa e l'Europa dell'Est». Si deve proprio al supporto di Nomisma la nascita del primo Osservatorio machinery per il food&beverage. È una delle novità della nuova edizione di Cibus Tec, che a pochi mesi dall'apertura è già vicina al sold out degli spazi espositivi, con 1.200 aziende, tra le quali 400 provenienti dell'estero, tra Europa, Usa, Cina e India. «Con Fiere di Colonia ormai controlliamo il 60% dei metri quadrati espositivi dedicati al food», dice Antonio Cellie, amministratore delegato di Fiere di Parma, che con Cibus Tec completa la proposta che ruota intorno a Cibus, la manifestazione di riferimento per l'agroalimentare nazionale, in un territorio che è il cuore della food valley emiliana e dove si concentra, in un raggio di duecento chilometri, il 60% della produzione alimentare italiana. «Con Cibus e Cibus Tec – prosegue Cellie – offriamo il meglio del food e delle tecnologie per l'industria alimentare». Tra le altre novità della nuova edizione del salone, anche la più grande area alle più innovative start up del settore: uno spaccato sulle applicazioni dell'intelligenza artificiale e della robotica. Al salone sono attesi 40 mila visitatori.
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