Shanghai ai massimi, Wall Street a un passo: cosa c’è da attendersi dalle Borse in settimana
Cina e Usa hanno interamente metabolizzato l’effetto Covid, l’S&P 500 schiaccia in termini di forza l’Europa: i livelli tecnici da monitorare
di Andrea Gennai
3' di lettura
Nell’ultima settimana le Borse internazionali si sono mosse prevalentemente in territorio negativo senza nessun sconvolgimento. Ci sono due eccezioni importanti: l’indice S&P 500 che ha registrato un frazionale rialzo, si muove nell’area dei massimi storici e schiaccia in termini di forza l’Europa; la Borsa di Shanghai che ha registrato un progresso di oltre il 2% riportandosi a livello di indice Csi 300 in area 4.800 punti, ai massimi dal 2015. Cina e Usa hanno interamente metabolizzato l’effetto Covid (rispetto ai valori di inizio anno) mentre l’Europa arranca. Il vero interrogativo è s se questo tema di fondo si riproporrà nei prossimi mesi.
S&P 500
Wall Street continua a muoversi nell’area dei massimi storici. L’indice S&P 500 ha chiuso a 3.483 punti e il top storico di inizio settembre dista circa un centinaio di punti. La seduta di venerdì ha visto il listino perdere terreno nelle battute finali: la volatilità resta sotto i recenti massimi relativi con il mercato alla ricerca di una direzione. I due punti fermi sono: il massimo assoluto di 3.588 da superare per tentare nuovi allunghi e il supporto in area 3.400 punti (massimi di febbraio), la cui rottura al ribasso potrebbe alimentare una fase correttiva.
Sul mercato Usa proseguono due tendenze consolidate da tempo: la forza di Wall Street contro l’Europa è tornata sui massimi pluridecennali e il settore tecnologico continua a fare da traino a tutto il listino, con il Nasdaq che mantiene una sovraperformance significativa.
Vix
L’indice Vix, che misura la volatilità implicita delle opzioni legate all’S&P 500, non ha registrato variazioni significative nell’ultima settimana. Si muove poco sopra 25, che è il livello al di sotto del quale si sono sviluppati i più importanti rally degli ultimi anni, e questo vuol dire che il mercato si trova in una posizione attendista. Negli ultimi mesi momenti di nervosismo sull’azionario hanno coinciso con balzi del Vix sopra 32. Complessivamente i segnali che arrivano in questa fase sono abbastanza neutrali.
Ftse Mib
Piazza Affari continua a muoversi in laterale senza dare segnali direzionali precisi. Oramai questa fase va avanti da oltre quattro mesi. Anche nell’ultima settimana il mercato si è mosso intorno al supporto di 19.100 punti, un livello molto sentito. La tenuta di questo livello è il prerequisito per andare ad attaccare la prima resistenza psicologica di 20mila punti e successivamente il punto di svolta di 20.400 punti: solo sopra quest’ultimo livello tornerebbe la piena positività del quadro grafico.
Oro e dollaro
Il metallo giallo continua a mantenere una correlazione positiva a un mese rispetto all’azionario. Le quotazioni dell’oro tentano di creare una base per la ripartenza dopo la violenta seduta ribassista del 21 settembre che ha fatto abbandonare l’area dei 1.950 dollari l’oncia, mai più recuperata in questo mese. Serve il ritorno sopra 1.950 per decretare il superamento di questa fase e aprire la strada all’attacco dei massimi storici di inizio agosto.
Anche il dollaro vivacchia in una fase laterale nelle ultime settimane. Il dollar index, che sintetizza il valore del biglietto verde nei confronti delle altre principali divise, si muove sopra il significativo supporto di 93,3 punti. Questo è il primo livello da monitorare perché un suo abbandono al ribasso potrebbe alimentare una nuova fase di debolezza per il dollaro. Sopra 94 ci sarebbe spazi per nuovi allunghi.
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