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Sharing mobility: numeri e protagonisti del mercato in Italia

di Cristina Gennari

(Raul Mellado - stock.adobe.com)

4' di lettura

Un’unica parola chiave - condivisione - e una lunga serie di mezzi per declinarla nel mondo dei trasporti: auto, scooter, bici e monopattini elettrici. La mobilità condivisa o, in inglese, sharing mobility è una realtà ormai consolidata anche in Italia, soprattutto per coloro che vivono nei grandi centri urbani. Un nuovo modo di spostarsi che rappresenta per molti una valida alternativa all’uso dei veicoli privati e garantisce numerosi benefici, sia in termini di riduzione del traffico che di impatto ambientale. 

Tra gli elementi alla base dell’ascesa dei servizi di sharing mobility, in particolare, la flessibilità e i prezzi competitivi (specie se confrontati ai tradizionali servizi di noleggio), oltre ad app sempre più intuitive e all’avanguardia. In pochi clic, ovunque ci si trovi, è oggi possibile accedere alle piattaforme e scegliere un mezzo con cui spostarsi ovunque si desideri. E così, stando alle stime, il solo segmento del car sharing in Italia dovrebbe registrare ricavi per 850 milioni di dollari nel 2023. Ma qual è la situazione della mobilità condivisa nel nostro Paese? E quali sono i servizi più utilizzati?

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L’opzione car sharing

Nell’ambito della mobilità condivisa rientra sicuramente il car sharing, letteralmente ‘condivisione di auto’. Nella pratica, si tratta di servizi distribuiti nei centri urbani che permettono agli utenti di utilizzare su prenotazione automobili noleggiandole per brevi periodi di tempo, solitamente nell'ordine di minuti od ore, pagando una tariffa sulla base dell’effettivo utilizzo o, in alcuni casi, di un abbonamento mensile. L’offerta di auto condivise può adottare due diversi modelli: i servizi station based, convetture disponibili in appositi parcheggi o ‘stazioni’ che devono essere quindi lasciate nei punti di raccolta al termine della corsa, o f ree floating, in cui le auto possono essere prese e lasciate in qualsiasi tipologia di posteggio all’interno dell’area del servizio.

Oggi il mercato del car sharing in Italia, secondo le stime della società di analisi e ricerche Statista, conta oltre 2 milioni di utenti e dovrebbe raggiungere quota 2,75 milioni entro il 2027. Anche in termini di ricavi, il trend è positivo. Dopo una flessione dovuta all’impatto della guerra russo-ucraina, i guadagni sono tornati a salire e si prevede continueranno a farlo con un tasso di crescita annuo (CAGR 2023-2027) del 4,41%, fino a raggiungere un volume di mercato previsto di 1,01 miliardi di dollari entro il 2027.

In generale, l’utilizzo di vetture in condivisione rappresenta sempre più una soluzione sostenibile. La maggior parte dei mezzi in car sharing risultano infatti auto elettriche, che limitano le emissioni e possono accedere alle aree a traffico limitato. Tra i principali player del settore - secondo Statista Market Insights - spicca Enjoy, il car sharing di Enilive, che copre il 40% del mercato italiano, oltre a Share Now e Zity, che rappresentano rispettivamente il 23% e 15% del totale dei servizi di car sharing.

Bike sharing: una soluzione ecologica

 Oltre 2 milioni e mezzo di utenti e ricavi totali per 48,63 milioni di dollari nel 2022. È lo stato del mercato italiano del bike sharing che, negli ultimi anni, è diventato un servizio di mobilità molto popolare nelle grandi aree urbane. Il noleggio di biciclette è infatti un’alternativa sana e veloce che consente di coprire brevi distanze in città, dove la rete delle piste ciclabili è in espansione. Un servizio economico, flessibile e rispettoso dell’ambiente, spesso promosso dalle amministrazioni locali delle aree metropolitane per ridurre l’inquinamento atmosferico e il traffico automobilistico.

Secondo le previsioni di Statista, il futuro di questo segmento appare ancor più promettente. Si stima che i ricavi registreranno un tasso di crescita annuo del 4,65%, con un volume di mercato previsto di 62,24 milioni di dollari entro il 2027. E sempre per quell’anno, il numero di utenti dovrebbe superare i 3 milioni.

Sempre secondo Statista Market Insights i principali fornitori di servizi bike sharing sono Lime e RideMovi, che costituiscono ciascuno il 21% del mercato italiano. Seguono Bird e Tier, entrambi con una quota del 15%, mentre Bolt rappresenta il 7% del settore.

La condivisione di scooter

 Velocità e praticità per raggiungere destinazioni diverse, dislocate anche ad ampie distanze. La condivisione di scooter è parte integrante del moderno mercato della mobilità e continua a riservare un potenziale significativo per gli sviluppi futuri. Nel 2023, i ricavi nel mercato dello scooter sharing dovrebbero raggiungere i 43,99 milioni di dollari ed entro il 2027 potrebbero crescere fino a 72,64 milioni, per un totale di quasi 500 mila utenti.

Un settore che continuerà dunque a svolgere un ruolo cruciale nel panorama della mobilità, grazie anche a nuovi sviluppi tecnologici e delle infrastrutture. Numerose aziende stanno investendo risorse per espandere la loro flotta di mezzi e rendere i servizi più agili, oltre ad implementare nuove misure di sicurezza per migliorare l'esperienza degli utenti.

L’ascesa dei monopattini

 Sono esplosi negli ultimi anni, affermandosi come uno strumento fondamentale nella mobilità condivisa nelle città di tutto il mondo. I monopattini rappresentano una scelta sempre più popolare per chi desidera una soluzione efficiente e sostenibile. Ormai chiunque, dagli studenti ai lavoratori, scelgono questi mezzi di trasporto per i propri spostamenti, soprattutto in ambienti urbani, per percorrere distanze relativamente brevi.

Secondo le stime, la condivisione di monopattini in Italia dovrebbe generare ricavi pari a 60,58 milioni di dollari nel 2023. Anche in termini di utenti, i dati confermano la penetrazione di questa alternativa: entro la fine dell’anno raggiungeranno quota 2,9 milioni mentre nel 2027 i fruitori ammonteranno a 5,7 milioni.

Le tariffe economiche, le politiche di parcheggio flessibile e la possibilità di accedere a zone a traffico limitato spesso senza limitazioni li rendono uno strumento di micromobilità particolarmente competitivo.  Nel mercato italiano, secondo Statista Market Insights, i principali fornitori di monopattini includono Dott, che detiene la quota più ampia del mercato con il 23%, seguito da Helbiz con il 22%. Lime rappresenta il 14%, mentre Bird e Tier costituiscono il 10% ciascuno.

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