4' di lettura
Si proietta verso i 700 milioni di euro il fatturato 2022 del Gruppo Clerici, leader nella distribuzione di prodotti idrotermosanitari e per l’arredobagno, presente nel Nord-Centro Italia con una rete di oltre centro punti vendita di cui una sessantina con show room, mentre si è deciso di imboccare la via della sostenibilità.
«Nell’ultimo quadriennio abbiamo più che raddoppiato il nostro fatturato che è passato dai 253 milioni del 2018 ai 583 milioni del 2021 mentre per l’anno in corso puntiamo ad arrivare ai 700 milioni» spiega Paolo Clerici, presidente nonché terza generazione del gruppo di famiglia fondato dal nonno nel dopoguerra a Brescia. Lo sviluppo dell’azienda avviene attraverso una campagna di acquisizioni di realtà commerciali sul territorio una strategia che ha progressivamente permesso di espandere la propria presenza arrivando fino al Centro Italia. «La nostra ultima operazione, l’acquisizione del 100% del capitale della padovana HydrossTico, ci ha consentito di entrare in Veneto, una regione molto importante per il nostro business, con un grande potenziale di crescita e in cui non eravamo ancora presenti - sottolinea il presidente che aggiunge -. Nel medio periodo prevediamo una ulteriore espansione geografica a livello nazionale e abbiamo un piano di apertura per i prossimi due, tre anni molto importante nelle regioni nelle quali già operiamo».
La strategia
La strategia adottata fa leva su poche, semplici regole chiave per non stravolgere il posizionamento del punto vendita appena acquisito. «Da sempre il nostro gruppo ha ritenuto l’insegna un asset fondamentale per la fidelizzazione dei clienti sul territorio e quando acquistiamo un’azienda, ne acquisiamo anche la clientela, affezionata alla storia e al marchio - contina Paolo Clerici -. La vera differenza data dall’appartenenza al Gruppo Clerici la si vede e la dimostriamo attraverso il nostro business model che prevede un elevato livello di servizio, assistenza tecnica e un maggior supporto logistico. Questo è ciò che rende ancora più solido il legame con i nostri clienti, che negli ultimi tre anni sono triplicati, non solo grazie alle acquisizioni ma anche attraverso una crescita organica». Oltre alla formula commerciale legata agli show room un aiuto alla crescita dell’azienda è legato ai diversi bonus e incentivi per la ristrutturazione che hanno aiutato le famiglie italiane a riqualificare le loro abitazioni. «I primi bonus fiscali risalgono al 1998, sono sempre stati presenti negli anni e prevediamo che continueranno ad esserci, portando beneficio al mercato dell'edilizia come al nostro settore - ricorda Clerici -. La crescita del nostro fatturato è stata sì supportata dal bonus 110%, ma solo in misura limitata. Non possiamo quindi dire che dovrebbero durare più a lungo, ma riteniamo che, alla luce degli ordini inevasi a tutt’oggi, ci sarà lavoro per effetto dei bonus almeno fino al 2024». La mission è rinnovare e rendere più confortevoli ed efficienti le abitazioni dei clienti ma per il gruppo è in arrivo anche una sostanziosa iniezione di sostenibilità. «Abbiamo avviato un processo strutturato, non comune al mercato idrotermosanitario in Italia, con l’ambizione di allinearci alle best practice internazionali attraverso un piano di sostenibilità che prevede azioni e miglioramenti dal punto di vista sociale, di governance e ambientale». Nell’arco del triennio 2022-2024 sono stati programmati una serie di interventi per la loro messa a terra con il focus su tre principali aree di intervento: valorizzazione delle risorse lavorative e tutela del capitale umano; filiera sostenibile; minimizzazione dell’impatto ambientale.
Le radici
La storia di Clerici ha inizio nel 1948 quando il nonno Giovanni fonda la Afis, azienda attiva nel settore edile. Dopo pochi anni, la ditta si specializzò nella vendita di prodotti di idraulica. Uno dei momenti chiave fu il 1966, quando la seconda generazione della famiglia prese in mano la ditta. Sotto la guida di Carlo Clerici, papà di Paolo, iniziò un percorso di crescita ed espansione, in particolare con l’acquisizione nel 1978 di Unicom, realtà attiva nello stesso settore. Alla fine degli anni ’80 Paolo alterna studio e lavoro iniziando a capire meccanismi e dinamiche del comparto. Le prime responsabilità sono nell’area dell’ufficio acquisti e vendite occupandosi dei rapporti con i clienti. Il passaggio da padre a figlio è stato fluido, graduale ed è durato alcuni anni. Intanto il gruppo si espandeva: nel 1991 viene acquisita Sanitaria Lodigiana e nel 2005 il gruppo Idras, formato dall’omonima azienda, MFM, Gruppo AD e ARIS. Nel 2017 questo insieme di brand va a costituire il nuovo gruppo Clerici. Negli ultimi quattro anni l’espansione punta sul Centro Italia con l’acquisizione della marchigiana Saccaria seguita dallo sbarco in Toscana con le acquisizioni di IdealComfort, Palagini, Termomarket. Così Clerici diventa una realtà presente in Lombardia, Liguria, Toscana, Veneto, Marche, Umbria, Emilia-Romagna e Trentino. I punti vendita passano rapidamente dai 31 del 2017 agli 84 del 2020 e oggi superano i 100 – di cui 59 con showroom per i prodotti di arredobagno. I dipendenti oggi sono oltre 1.700 in totale, più del doppio del 2017, quando gli addetti erano circa 700.
loading...