Si moltiplicano le iniziative della moda e del lusso per sostenere le strutture sanitarie
Da Geox a Gucci, da Prada a Valentino e H&M, passando per realtà come Moschino e associazioni, tra le quali spicca la Camera dei Buyer
di Giulia Crivelli
4' di lettura
Prosegue di giorno in giorno, quasi di ora in ora, la corsa delle aziende della moda e del lusso per contribuire ad arginare l’emergenza sanitaria legata al coronavirus.
La produzione di Prada per la Toscana
Tra le iniziative più recenti, quella del gruppo Prada,
che, su richiesta della Regione Toscana, ha avviato mercoledì 18 marzo la produzione di 80mila camici e 110mila mascherine da destinare al personale sanitario della Regione (foto in alto). Il piano prevede consegne giornaliere che saranno ultimate il 6 aprile. Gli articoli sono prodotti internamente presso l’unico stabilimento del gruppo Prada, quello di Montone (Perugia), rimasto operativo a questo scopo e da una rete di fornitori esterni sul territorio italiano.
Un milione al Veneto da Mario ed Enrico Moretti Polegato
Mario ed Enrico Moretti Polegato, rispettivamente presidenti di Geox e di Diadora, hanno donato un milione di euro alla Regione Veneto per contribuire alla gestione dell’emergenza sanitaria dettata dal coronavirus. «In questo momento storico di estrema emergenza che stanno vivendo l’Italia e il Veneto, è un dovere morale – spiega Mario Moretti Polegato – sostenere i nostri medici e infermieri, ogni giorno in prima linea, nella lotta contro un nemico invisibile eppure tanto temibile che ci rende tutti uguali, vulnerabili, inermi. Con questo gesto vogliamo anche esprimere la nostra vicinanza e il nostro sostegno a tutte le singole persone e alle loro famiglie, che soffrono e che stanno combattendo il virus. Dobbiamo tenere duro e rispettare scrupolosamente i divieti – ha concluso il fondatore e presidente di Geox –. Solo così, con un comportamento responsabile, riusciremo a sconfiggere il male e a tornare presto alle nostre vite. Stiamo attraversando una crisi durissima ma sono certo che rinasceremo, più forti di prima».
Gucci in aiuto a Toscana ed Emilia-Romagna
Gucci ha risposto all'appello della regione Toscana per la produzione di mascherine e camici per il personale sanitario: sono oltre 1.100.000 le mascherine chirurgiche e 55mila i camici che saranno donati nei prossimi giorni, previa autorizzazione delle autorità competenti. Già nelle scorse settimane l'azienda, in collaborazione con la filiera, ha avviato la produzione del materiale richiesto. L'offerta si aggiunge alla donazione di 2 milioni a favore di alcune delle principali realtà ed organizzazioni sanitarie in Lombardia, Veneto, Toscana e Lazio e al contributo personale di Marco Bizzarri, Presidente e ceo di Gucci, di 100.000 euro all'azienda sanitaria di Reggio Emilia.
Due milioni di euro da Mayhoola (Valentino)
Mayhoola, gruppo di cui fanno parte Valentino, Balmain e Pal Zileri, supporterà due diversi progetti. Il primo, del valore di un milione di euro, riguarda l’incremento dell’efficienza e la sicurezza del reparto di Terapia Intensiva presso l’Ospedale Sacco di Milano. Il nuovo macchinario di ventilazione a pressione negativa che Mayhoola donerà all’ospedale milanese, consentirà all’equipe medica di assistere in sicurezza i pazienti di coronavirus. L’obiettivo è di far cessare l’incremento di ulteriori contagi dello staff medico, garantendo misure di sicurezza per tutti coloro che lavorano nel reparto di terapia intensiva. Il secondo progetto di Mayhoola è a favore della Protezione Civile, anch’esso del valore di un milione di euro per supportare lo straordinario sforzo a beneficio di tutte le regioni italiane. «I nostri stabilimenti di produzione e i nostri uffici sono dislocati in diverse e bellissime regioni italiane: Lazio, Lombardia, Piemonte, Veneto, Toscana e molte altre – si legge in una nota di Mayhoola – è assolutamente eccezionale il modo in cui la Protezione Civile Italiana sta operando all’interno del paese e sono encomiabili le modalità con cui sostiene continuamente i cittadini italiani nelle loro necessità».
L’impegno globale di H&M
Il gruppo H&Msta rapidamente riorganizzando la sua catena di fornitura per produrre dispositivi di protezione individuale da fornire agli ospedali e agli operatori sanitari. Per consegnare il materiale il prima possibile, l’azienda svedese, utilizzerà l’intera catena di approvvigionamento, comprese le fasi di acquisto e logistica. I team della filiera produttiva di tutto il mondo stanno collaborando per supportare i Paesi e le comunità dell’intero pianeta. Dopo che il ceo Helena Helmersson ha contattato l’UE per comprendere le necessità e offrire l’aiuto dell’azienda, il gruppo H&M ha iniziato a preparare la produzione di dispositivi di protezione individuale per gli operatori sanitari. «Il coronavirus sta colpendo in modo drammatico ognuno di noi e il Gruppo H&M, come molte altre organizzazioni, sta facendo del suo meglio per fornire il suo supporto in questa straordinaria situazione. Consideriamo queste azioni come un primo passo per offrire il nostro migliore supporto alla popolazione mondiale. Siamo tutti coinvolti e dobbiamo affrontarlo rimanendo uniti e condividendo ciò che possiamo con la collettività», ha spiegato Anna Gedda, Head of Sustainability di H&M, in una nota appena diffusa.
Moschino si “allea” con Triboo
Diversa la strada scelta da Moschino (gruppo Aeffe): insieme al suo e-partner, Triboo Digitale, donerà il 15% di ogni acquisto effettuato sul proprio store online all’Azienda Unità Sanitaria Locale della Romagna e all’Istituto Humanitas di Milano. «Dal 23 marzo al 12 aprile 2020, ogni acquisto effettuato su moschino.com contribuirà a sostenere la più che mai preziosa attività di queste due realtà sanitarie locali,
impegnate quotidianamente e senza sosta nella lotta al Covid-19», si legge nei comunicato ufficiale.
Da Plissé camici per i medici veneti
Il gruppo padovano Plissé, proprietario dei marchi Beatrice .b, Sfizio e Smarteez, ha deciso di non fermarsi e di mettere a disposizione le proprie risorse per supportare il territorio nazionale intraprendendo la produzione di mascherine e camici da sala operatoria. Dopo un’adeguata sanificazione dei locali e una riorganizzazione dei turni lavorativi per garantire la salute e sicurezza di tutti i dipendenti, si stima che già all’inizio della prossima settimana l’azienda riuscirà a donare circa 15mila mascherine e mille camici alle ASL di zona e ha già accolto molte altre richieste provenienti da case di cura per gli anziani e aziende locali, che potranno acquistare i prodotti al prezzo di costo.
Il fundraising della Camera dei Buyer
Camera Buyer Italia ha invece lanciato un fundraising (#THEBESTSHOPSXTHECAUSE) il cui ricavato verrà devoluto alla ricerca, all’estensione delle terapie intensive e al reperimento di mascherine e materiali opportuni per medici, infermieri e operatori sanitari.
Il link per il fundraising
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