Sì del Senato al Dl Semplificazioni
di V. Nuti
3' di lettura
Con 142 voti a favore, 74 contrari e 10 astenuti l’Aula di Palazzo Madama ha approvato in prima lettura il controverso decreto legge semplificazioni. Un decreto destinato dalla maggioranza a divenatre una sorta di “omnibus”, ma finito sotto la lente del Quirinale per l’allargamento eccessivo dei contenuti disomogenei nel passaggio in commissione (da 10 articoli a quasi cento), al punto da costringere la presidenza del Senato a dichiarare inammissibili 62 degli 85 emendamenti già approvati in sede referente. Il provvedimento - che deve essere coonvertito in legge entro il 12 febbraio - ora passa all’attenzione della Camera.
Stop al raddoppio Ires Terzo Settore
Nonostante il “dimagrimento” imposto dal pressing del Colle negli ultimi giorni le “Disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la Pa” (Dl 135/2018) “tiene insieme” norme assai disparate: si va dalle trivelle al Fisco, passando per Alitalia, Ncc e Terzo Settore, che tira un sospiro di sollievo dopo il congelamento del raddoppio dell'Ires (torna al 12 per cento) . Molti i capitoli che restano aperti, come il mancato stop delle tasse per le zone colpite dal crollo del Ponte Morandi e il vincolo per le assunzioni nella sanità, che il governo assicura scioglierà nelle prossime settimane, probabilmente utilizzando altri provvedimenti. Ma c'è anche chi, nella maggioranza, non esclude che si possa decidere di fare qualche correzione già nel passaggio a Montecitorio.
Procedure semplificate per chi investe in Zes
Tra i capitoli più rilevanti e causa di polemiche all’interno della maggioranza spicca la moratoria sulle trivellazioni in mare, che sono state sospese per 18 mesi dal decreto in attesa del piano sulle aree idonee, dei permessi per la ricerca e la prospezione di idrocarburi. Ferme le nuove domande ma potranno andare avanti i procedimenti pendenti. Prorogata poi al 30 giugno 2019 (è la terza volta) la restituzione dell'intero prestito Alitalia da 900 milioni di euro. Il provvedimento prevede poi il ripristino del fondo Imu-Tasi da 300 milioni (ma solo per il 2019), in linea con le richieste dei Comuni. Altri 50 milioni di euro andranno alle Pmi creditrici della Pa e in difficoltà nella restituzione delle rate di finanziamenti. Stop anche al pignoramento dell'immobile se si è creditori dello Stato (cosiddetta “norma Bramini”). Tra le novità anche le nuove norme per i servizi di noleggio con conducente, che non piacciano però al settore, e la riapertura dei termini per aderire alla rottamazione delle cartelle anche per chi non era in regola con i pagamenti della rottamazione bis.
Obbligo origine sulle etichette alimentari
Consistenti anche le novità per gli investimenti nelle Zone economiche speciali (Zes). Il Dl infatti dimezza i termini per il rilascio di licenze, concessioni e permessi per le imprese che operano al loro interno. In particolare vengono ridotti di un terzo i tempi per la valutazione di impatto ambientale e in materia edilizia. Agevolati anche gli interventi di urbanizzazione, mentre vengono istituite specifiche aree doganali in regime di sospensione Iva per le merci. Introdotto poi l’obbligo di indicare sulle etichette l'origine di tutti gli alimenti alimentari, e stanziati 10 milioni di euro in favore dei familiari delle vittime di Rigopiano e dei superstiti. Via libera infine all’assunzione di 1851 allievi agenti, che hanno partecipato al concorso 2017.
loading...