Sibylla Biotech, round da 23 milioni guidato da V-Bio Ventures
Fra gli investitori Indaco Venture Partners, Seroba Life Sciences, 3B Future Health Fund, Claris Ventures, CDP Venture Capital, VI Partners e Vertis
di Mo.D.
2' di lettura
Round di finanziamento da 23 milioni di euro per Sibylla Biotech. L’operazione vede un consorzio internazionale di investitori specializzati in scienze della vita guidato da V-Bio Ventures (Belgio) con la partecipazione di Indaco Venture Partners SGR, Seroba Life Sciences (Irlanda), 3B Future Health Fund (Lussemburgo), Claris Ventures (Italia), CDP Venture Capital (Italia), VI Partners (Svizzera) e Vertis SGR (Italia), quest'ultimo “seed investor” dell'azienda.
Fondata come spin-off da una collaborazione scientifica multidisciplinare tra l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, l'università di Trento e l'università degli Studi di Perugia, Sibylla Biotech utilizza una piattaforma proprietaria di nome Pharmacological Protein Inactivation by Folding Intermediate Targeting (PPI-FIT) la quale, grazie a “super-computer” con enormi capacità di calcolo, permette l'identificazione di siti di legame presenti negli stati intermedi del ripiegamento delle proteine poi destinati a scomparire nella conformazione finale.
«Sibylla Biotech sta sviluppando molecole che degradano le proteine coinvolte in gravi patologie. Tali composti sono progettati per interferire con il processo di ripiegamento della proteina selezionata legandosi agli stati intermedi di ripiegamento della stessa. È un approccio altamente differenziato nel campo della degradazione delle proteine, in grado di studiare una gamma di bersagli precedentemente inaccessibili» commenta Lidia Pieri, PdD. cofondatrice e amministratrice delegata di Sibylla Biotech, che aggiunge: «Abbiamo ottenuto il sostegno di un forte gruppo di investitori esperti, tra cui Indaco Venture Partners a cui va il mio ringraziamento, e il capitale necessario per far progredire la nostra pipeline terapeutica, espandere la piattaforma tecnologica di simulazione del ripiegamento delle proteine e apportare ulteriori competenze al nostro team».
L'investimento sarà utilizzato per sviluppare tramite la piattaforma nuovi farmaci innovativi, identificando nuove classi di bersagli molecolari e connesse terapie farmacologiche che danno speranza per il trattamento di malattie oggi incurabili.
Il primo investimento di Indaco Bio
L’operazione è anche il primo investimento del fondo Indaco Bio, che ,lanciato lo scorso maggio, ha annunciato il primo closing a 95 milioni di euro. Alla raccolta del nuovo fondo hanno partecipato il Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI), CDP Venture Capital SGR attraverso il fondo di Technology Transfer, Intesa Sanpaolo, Quaestio SGR, e Inarcassa. «Siamo molto orgogliosi di inaugurare l'attività del nostro nuovo fondo Indaco Bio con la partecipazione al round di finanziamento di Sibylla Biotech. Facendo leva sulle esperienze accumulate dalla nostra SGR nel biotech ma anche nel deeptech, faremo del nostro meglio per contribuire alla crescita della piattaforma PPI-FIT, che si colloca su una frontiera tecnologica ricca di potenzialità» sottolinea Davide Turco, co-fondatore e amministratore delegato di Indaco SGR.
«L'approccio innovativo PPI-FIT sviluppato da Sibylla Biotech certifica l'eccellenza del nostro Paese nella ricerca accademica e scientifica nel settore biotecnologico. Grazie a investimenti in progetti come questi, Indaco Bio mira a contribuire fattivamente alla creazione di un ecosistema fertile per lo sviluppo dei farmaci e a supportare di conseguenza lo sviluppo di terapie innovative capaci di dare speranza ai pazienti per il trattamento di malattie oggi incurabili» conclude Giovanni Rizzo, partner e key-manager del Fondo Indaco Bio.
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