Siccità, Nicola Dell’Acqua commissario. Ecco i primi interventi
Si punta a sbloccare lo sfangamento degli invasi e la realizzazione di nuove dighe. Caccia alle risorse
di Manuela Perrone
I punti chiave
2' di lettura
Si riunirà di nuovo domani, venerdì 5 maggio, la cabina di regia contro l’emergenza siccità presieduta dal vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini. Obiettivo: varare i primi interventi urgenti, a cominciare dallo sfangamento degli invasi. Ed è caccia alle risorse, perché il decreto legge approvato dal Governo ed entrato in vigore il 15 aprile è sostanzialmente “vuoto”.
Verso Nicola Dell’Acqua commissario
Un passo avanti è comunque la nomina con Dpcm, attesa oggi per la delibera in Consiglio dei ministri, del commissario straordinario che fino a dicembre (rinnovabile per un altro anno) si occuperà di far marciare velocemente i progetti più urgenti indicati dalla cabina di regia. Il nome su cui è stata trovata l’intesa nel Governo, come anticipato oggi sulle pagine del Sole 24 Ore, è quello di Nicola Dell’Acqua, direttore di Veneto Agricoltura e già direttore di Arpav, che da pochi mesi è anche presidente di Anarsia, la neonata Associazione nazionale delle Agenzie regionali per lo sviluppo e l'innovazione agronomiche forestali. A suggerirlo, secondo fonti di Governo, sarebbe stato il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida (Fdi), con il placet di tutti gli altri colleghi e in particolare della Lega di Salvini e di Luca Zaia, che gli aveva anche delegato, da commissario siccità del Veneto, il coordinamento della gestione di tutte le attività legate all’emergenza acqua.
La tabella di marcia della cabina di regia
L’ennesima alluvione in Emilia Romagna, che diversi metereologi hanno messo in correlazione proprio con la siccità, ha fatto sbloccare l’impasse. Domani la cabina di regia farà il primo punto sulle opere che vanno realizzate in via prioritaria. Salvini ha chiesto un quadro sia ai diversi dicasteri, Ambiente e Agricoltura in primis, sia alle Regioni. Dighe e invasi sono sorvegliati speciali, naturalmente. Ieri il vicepremier ha biasimato i «signori dei no» che si oppongono alla riattivazione delle dighe bloccate «da decenni» o alla costruzione di nuovi grandi invasi.
Oggi la prima pietra della diga al porto di Genova
Proprio oggi Salvini parteciperà alla posa della prima pietra della diga al porto di Genova, una delle più importanti opere del Pnrr: realizzata ad una profondità che sfiora in alcuni punti i 50 metri, è una delle maggiori dighe foranee mai sperimentate al mondo, che consentirà al porto del capoluogo ligure di ospitare navi più grandi, le portacontainer di nuova generazione lunghe fino a 450 metri.
Il nodo risorse
Pnrr a parte, il Governo lavora al nodo risorse. Perché, a parte la dotazione del Pnrr (2 miliardi per combattere la dispersione idrica: fino al 50% della rete si perde per la scarsa manutenzione e l’obsolescenza degli acquedotti), si punta a “liberare” il più possibile di quei 7,8 miliardi che inizialmente erano stati stimati come bloccati in pancia ai ministeri tra fondi nazionali ed europei.
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