ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùDopo la cabina di regia

Crisi idrica, dal Mit oltre 100 milioni per interventi urgenti in cinque regioni. Ecco dove

Le regioni interessate dagli interventi sono Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia-Romagna e Lazio e le risorse a disposizione ammontano complessivamente a 102,03 milioni, spiega il Mit

3' di lettura

Si è concluso l’incontro della cabina di regia sulla siccità a Palazzo Chigi, presieduto dal vicepremier Matteo Salvini e alla presenza del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, e del commissario straordinario Nicola Dell’Acqua. Più di 100 milioni sono stati messi a disposizione dal Mit e serviranno per finanziare interventi urgenti in cinque regioni italiane. È quanto annunciato dal vicepremier e ministro Matteo Salvini che ha presieduto la cabina di regia sulla crisi idrica. L’iniziativa del dicastero di Porta Pia - si spiega in una nota - è la prima risposta, concreta, dopo aver verificato in tempi brevissimi i fondi disponibili e le necessità degli enti locali. Al momento, per la crisi idrica sono stati messi a disposizione fondi esclusivamente del Mit

Le regioni interessate e gli interventi

Le regioni interessate dagli interventi sono Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia-Romagna e Lazio e le risorse a disposizione ammontano complessivamente a 102,03 milioni, spiega il Mit. Nello specifico: in Lombardia l’importo richiesto per l’integrazione dei finanziamenti è pari a 33,1 milioni per la realizzazione di nuove opere di regolazione del lago d’Idro; in Veneto 22 milioni di integrazione dei finanziamenti per lavori di adeguamento dello sbarramento antisale alla foce dell’Adige con bacinizzazione dal fiume per il contenimento dell’acqua dolce a monte dello stesso; in Piemonte 27,8 milioni per il Canale Regina Elena e Diramatore Alto Novarese, con interventi di manutenzione straordinaria delle gallerie e di vari tratti di canale per il miglioramento della tenuta idraulica, del trasporto della risorsa idrica e del risparmio idrico, nei comuni di Varallo Pombia, Pombia, Marano Ticino, Oleggio, Bellinzago Novarese e Cameri in provincia di Novara; in Emilia Romagna 5 milioni per la riqualificazione e telecontrollo delle opere di derivazione dal Canale Emiliano Romagnolo lungo l’asta principale e 8,1 milioni per opere di stabilizzazione e di ripristino dell’efficienza nel tratto Attenuatore (progressiva 0,098 km) - Reno (progressiva 2,715 km) del Canale Emiliano Romagnolo; infine nel Lazio 6,03 milioni per l’interconnessione per il riutilizzo dell’impianto di depurazione di Fregene - adduttrice consorzio bonifica.

Loading...

Salvini presiede la cabina di regia

Il ministro ha ricordato di aver chiesto a tutte le Regioni «le opere più urgenti da fare, da finanziare, da progettare, da sbloccare». Fra gli interventi da mettere in campo, Salvini aveva indicato «raccogliere l’acqua piovana, evitare la dispersione idrica, aiutare agricoltori, cittadini, imprenditori». Il governatore dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, ha rimarcato che la sua regione è stata colpita prima dalla siccità e poi dall’alluvione per cui «ci aspettiamo tante risorse dal governo».

Dell’Acqua, cabine di regia siccità scadenzate e continue

La prima cabina di regia sulla siccità e l’emergenza idrica è «andata molto bene», secondo i nuovo commissario straordinario Nicola Dell’Acqua. «Stiamo acquisendo i dati, i ministeri sono molto organizzati e hanno tutti i dati. Quindi adesso cercheremo di metterli a posto ed elaborarli, altro in questo momento non posso dirvi», dice Dell’Acqua lasciando Palazzo Chigi. «Le riunioni saranno scadenzate, continue e scadenzate», aggiunge poi rispondendo ai giornalisti e alla domanda su quali siano le sue priorità Dell’Acqua risponde: «i ministeri hanno in mente le priorità. Il punto da cui partire, secondo lui, «è il perfetto coordinamento con i ministeri»

Ance: no al modello Morandi

Nonostante l’emergenza, l’associazione dei costruttori edili avverte che non va usato il ’modello Genova’, che è stato un ’unicum’ per la ricostruzione del Ponte Morandi, perché «non può diventare il parametro ordinario per ovviare a deficit di programmazione da parte della Pubblica amministrazione». Piuttosto, bisogna semplificare le procedure ’a monte’ della gara e l’affidamento dei lavori «dovrebbe avvenire nel pieno rispetto delle procedure previste dal Codice dei contratti e dalla legislazione ad esso connessa, in omaggio al principio di concorrenza ed a garanzia di una corretta esecuzione».

Arera: semplificare le autorizzazioni per riutilizzo acque

L’Arera suggerisce inoltre di estendere gli incentivi per evitare sprechi d’acqua e ottenere migliori performance nell’uso idrico e poi semplificare le autorizzazioni per il riutilizzo delle acque. «Al fine di scongiurare il rischio di non poter riutilizzare le acque reflue depurate provenienti dagli impianti già autorizzati per l’uso irriguo proprio nell’attuale annata siccitosa, - sottolinea il presidente Besseghini - si propone l’adozione di ulteriori iniziative finalizzate alla semplificazione delle procedure necessarie al rilascio delle autorizzazioni temporanee di cui all’articolo 7 del decreto in discussione. Tali iniziative potrebbero tradursi nella previsione di un Piano di gestione del rischio preliminare, redatto dai gestori in collaborazione con gli altri soggetti interessati, secondo le migliori conoscenze disponibili al momento di presentazione dell’istanza, con l’obiettivo di consentire ai gestori di poter ottenere tempestivamente le autorizzazioni in oggetto, fermi restando gli obblighi di redazione del Piano di gestione del rischio a regime»

Riproduzione riservata ©

loading...

Loading...

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti