Siccità record? Per lo Champagne ha portato all’annata perfetta
Il Comité Champagne a conclusione della vendemmia: un po’ di pioggia caduta al momento giusto ha consentito un’ottima maturazione
di Giorgio dell'Orefice
2' di lettura
Miracoli della pioggia al momento giusto. Se le precipitazioni di agosto hanno consentito in Italia di arrivare a una vendemmia che sarà invariata nei volumi rispetto allo scorso anno e con ottime prospettive sul piano qualitativo, in Francia e nello Champagne in particolare nonostante la siccità si parla senza mezzi termini di «annata perfetta».
La raccolta, infatti, cominciata il 20 agosto si è conclusa (le varietà alla base dello Champagne, Chardonnay e Pinot nero hanno tempi di raccolta anticipati rispetto a vitigni italiani come, ad esempio, il Sangiovese) e «nonostante la siccità dell'estate – spiegano al Comité Champagne – un po’ di pioggia è caduta al momento giusto consentendo un’ottima maturazione. Il 2022 si presenta come un’annata perfetta per la Champagne con volumi significativi. Gli ultimi grappoli che presentavano uno stato sanitario ottimo sono stati raccolti. I centri di pressatura hanno consegnato gli ultimi mosti e la fermentazione è in corso».
Secondo il Comitato interprofessionale delle Maison dello Champagne i «vignerons sono entusiasti di questa vendemmia». I mosti lasciano presagire un'ottima qualità, il livello medio dell'alcol potenziale è superiore a 10% vol e l'acidità è buona. Sul fronte delle quantità, pur essendo eterogenee a seconda della zona, hanno permesso a ciascun produttore di raggiungere la resa commerciabile fissata per quest’anno a 12 tonnellate per ettaro.
«Grazie a una vendemmia abbondante e di qualità – ha commentato il presidente dei viticoltori, Maxime Toubart – e con il consenso eccezionale dell'Institut national des appellations d'origine (Inao), i viticoltori hanno potuto ricostituire la loro riserva interprofessionale che era stata ampiamente utilizzata lo scorso anno per compensare le perdite della campagna 2021».
«La vendemmia 2022 si sta rivelando provvidenziale – ha aggiunto il presidente delle Maison, David Chatillon – la domanda di mercato è forte (+9% a fine agosto rispetto ai primi otto mesi dello scorso anno) dopo già una notevole annata 2021. Per questo motivo nonostante lo scenario economico incerto restiamo ottimisti anche perché le uve pregiate di quest'anno diventeranno grandi vini in grado di soddisfare le aspettative dei consumatori».
Insomma, nonostante i timori che sembravano diffusi durante i caldissimi mesi estivi la campagna vendemmiale in Italia ma, ancora di più in Francia, si sta rivelando molto migliore delle aspettative. E resta una consolazione: almeno nel settore del vino non si registrano richieste di aiuto e di risarcimento dei danni.
loading...