Sicilia, un voucher per salvare i tour operator
Trenta aziende propongono agli albergatori di utilizzare un buono con scadenza 31 dicembre 2021 per evitare di restituire anticipi e caparre. In attesa di far ripartire i motori
di Nino Amadore
3' di lettura
Un voucher con scadenza al 31 dicembre dell’anno prossimo per i clienti con la garanzia del rimborso economico nel caso in cui non venga utilizzato. È la proposta fatta da una trentina di agenzie di viaggio e tour operator (25 sono siciliane) in una lettera inviata agli albergatori. Una proposta che punta a evitare la restituzione immediata degli anticipi ai clienti e che potrebbe, in qualche modo, salvare in parte il settore che vale (solo per stare alle aziende che hanno firmato la lettera) circa 500 posti di lavoro diretto e un fatturato, secondo stime, che sfiora i 100 milioni. L’erogazione del voucher sarebbe certo subordinata all’accettazione da parte del cliente che potrebbe scegliere così di valutare se fare più avanti il viaggio che aveva prenotato per quest’anno.
Aziende a rischio per i rimborsi ai clienti
Il dato sul fronte delle agenzie di viaggio è veramente drammatico. Con storie paradigmatiche di aziende che rischiano di dover portare i libri in tribunale da un momento all’altro. Gli imprenditori si rovano tra l’incudine (i clienti che chiedono la restituzione dei soldi versati) e il martello (gli albergatori che hanno incassato le caparre e mali hanno già speso i soldi). Il problema principale e dunque al centro del documento è quello dei rimborsi: i tour operator già esposti con anticipazioni e caparre si rivolgono innanzitutto agli alberghi proponendo l'ampliamento di validità dei voucher nei casi in cui non fosse possibile ottenere la restituzione delle somme. «Ormai la stagione del 2020 è definitivamente persa - spiega l’imprenditrice Anna Ulisse - e in ogni caso il quadro è troppo incerto. Noi chiediamo agli albergatori di collaborare, di creare un fronte unico per superare questa fase». La proposta concreta è il buono per i clienti che hanno prenotato da potere utilizzare fino alla fine del 2021 e permettere a chiunque di usufruirne anche per garantire alle agenzie la possibilità di riavviare i motori. «Dobbiamo affrontare la questione dei rimborsi delle prenotazioni cancellate e dei voucher che potrebbero essere emessi a fronte delle stesse - spiegano i tour operator -. È assolutamente condivisibile la necessità di evitare una emorragia di liquidità già molto ridotta in questo periodo dell’anno, pertanto, se indispensabile utilizzeremo questo sistema (che peraltro consente di legare il cliente a fare una nuova prenotazione). Risulta però remota la possibilità che quest'ultima possa riguardare i prossimi 12 mesi: la stagione estiva è già praticamente bruciata dalla crisi e appare difficile che il cliente possa desiderare di prenotare nella bassa stagione successiva».
La richiesta alla Regione siciliana: un Fondo per il settore
Altro fronte è quello delle misure a sostegno del comparto. E qui l’interlocutore è la Regione siciliana cui gli imprenditori si sono rivolti con un’altra lettera (questa volta firmata dai rappresentanti di 40 aziende). «Per noi - dice ancora Anna Ulisse - non è sufficiente il credito bancario anzi possiamo dire che serve a poco. In una situazione incerta come questa non siamo sicuri di poter restituire i prestiti alle banche: serve un Fondo con criteri precisi per l’attribuzione delle somme (uno può essere quello del fatturato) per avere quella liquidità necessaria che ci consenta di andare avanti». Gli imprenditori sono espliciti: «Ci aspettiamo che in questo momento in cui ciascuno di noi rischia di vedere fallire la propria impresa e i propri sogni, la Regione sia garante dei nostri diritti, che vigili sulla legalità di modo che l’abusivismo – fino a oggi paradossalmente tollerato – venga sconfitto. Ciascun attore della filiera deve esercitare la professione e il mestiere rispettando le norme in vigore. Ci aspettiamo che qualsiasi azione promozionale (siano esse offerte speciali su soggiorni, trasporti, ingressi, carte sconto o altro) possa essere veicolata unicamente tramite aziende con licenza di operatore per turismo organizzato rilasciata in Italia, nel pieno rispetto della legge».
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