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Sinner semina ma non raccoglie, Djokovic vince senza patemi

L'italiano perde in tre set con il serbo, che lotterà contro lo spagnolo per conquistare l'ottavo titolo sull'erba

di Eliana Di Caro

(REUTERS)

2' di lettura

La sorpresa non è arrivata. Novak Djokovic conquista la finale (in un torneo Slam è la 35esima, a Wimbledon la nona) battendo Jannik Sinner in tre set, 6-3, 6-4, 7-6, con l'italiano che non ha mai dato realmente l'impressione di poter cambiare il corso della partita nonostante il combattuto terzo set, in cui ha sprecato anche due set point.

Nell'altra semifinale il numero uno del mondo Carlos Alcaraz ha nettamente prevalso su Daniil Medvedev con un triplice 6-3, sfoderando il meglio del suo repertorio.

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I rimpianti di Sinner

Jannik Sinner ripenserà a lungo a questa partita per le occasioni perdute. Forse coglierle non avrebbe cambiato l'esito contro un Djokovic che ha giocato in maniera perfetta, attento e concentrato come non mai: non una sbavatura nel match che lo separava dal potenziale ottavo titolo sull'erba inglese (sulla via del Grande Slam, dopo le vittorie in Australia e al Roland Garros). Resta il fatto che l'italiano ha costruito tanto e ha raccolto poco, sin dal primo game quando ha avuto due palle break, non sfruttate, che avrebbero potuto orientare l'inizio del match in altro modo. Invece dopo un quarto d'ora era sotto 3-0 (“breakkato” da Nole alla prima e unica occasione del set), e quando ha avuto nuovamente la possibilità di strappare il servizio all'avversario, sul 3-1, il suo dritto è andato fuori di un soffio. Il serbo poi sul 5-3 ha chiuso i conti in modo perentorio, con tre ace e una battuta vincente. Stessa musica nel secondo set, con Nole che sull'1 pari agguanta il break e Jannik che non riesce a fare altrettanto sul 2-1, e il parziale a quel punto scivola via. E' nel terzo set che per l'italiano si consumano le maggiori frustrazioni, quando sul 5-4 in suo favore ha due set point e saranno due errori, di rovescio e di dritto.

La lotteria del tie break, in cui pure parte bene con un mini break in apertura, con un vantaggio di 3-1, finirà 7-4 complice il suo terzo doppio fallo. Certo, è una contabilità che nulla toglie al tennis espresso, con bellissimi scambi e vincenti da ambo le parti davanti a un folto pubblico, in una semifinale che fa registrare anche un'insolita palla disturbata contestata dall'arbitro a Djokovic per un urlo “ritardato” durante lo scambio, nonché un errore del giudice di linea che ha penalizzato Sinner sul 4-3 e 0-15 in suo favore. “ Sono ovviamente deluso, ma vedo anche aspetti positivi in questa sconfitta” ha detto l'italiano in conferenza stampa. “Credo sia stato un match molto più equilibrato di quello dell’anno scorso (perso al quinto set, ndr), con più occasioni. Sento di essermi avvicinato al migliore al mondo”.

Alcaraz strapazza Medvedev

Nell'altra semifinale Alcaraz ha spazzato via il russo, numero 3 del mondo, senza problemi. Nulla ha potuto Medvedev di fronte all'esuberanza del gioco dello spagnolo che anche oggi ha fatto vedere le sue accelerazioni fulminanti di dritto, ha sorpreso l'avversario con morbide palle corte, ha variato con il serve & volley, non si è mai risparmiato in difesa. Ha chiuso i conti in un'ora e 50 minuti, infiammando il centrale, con Medvedev che ha fatto quel che ha potuto. La finale con Djokovic promette grande spettacolo.

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