Sir Branson vola nello spazio: «Esperienza unica nella vita»
Il fondatore della Virgin in volo nello spazio dopo un viaggio di quasi 90 minuti. Coronato il sogno iniziato nel 2004 quando fondò la Virgin Galactic, con l'intento di farla diventare il primo vettore di turismo spaziale
di Leopoldo Benacchio
I punti chiave
4' di lettura
Domenica 11 luglio 2021, per noi italiani, passerà alle cronache come quella della finale Italia Inghilterra o della finale di Coppa Davis, in cui per la prima volta un atleta porta il tricolore nel più blasonato campo da tennis esistente al mondo.
Primi passi del turismo spaziale
Ma dall’altra parte dell’oceano si gioca una sfida quantomeno curiosa e insolita fra i due miliardari, Sir Richard Branson di Virgin e Jeff Bezos di Amazon, l'uomo oggi più ricco del mondo quotato 211 miliardi. Sfida che, comunque, nasconde l'inizio vero e proprio del turismo spaziale, un settore che, si pensa, sarà in grandissima espansione per i prossimi 20 anni con prezzi, che oggi sono stellari, comunque decrescenti e sempre maggiori opportunità di volo suborbitale, entro i primi 100 chilometri dal suolo terrestre.
Un’ora di volo per la navicella spaziale
“Un'esperienza unica nella vita”: queste le parole di Richard Branson nei pochi minuti che la navetta spaziale della Virgin Galactic ha fluttuato nello spazio. Poco prima delle 17 (ora italiana) di domenica 11 luglio, la navicella spaziale Spaceflight Unity 22 con a bordo il miliardario Branson è decollata dalla base operativa della Virgin Galactic situata all'interno dello Spaceport America, nel deserto del New Mexico. A bordo insieme a Branson un equipaggio di due piloti, Dave Mackay e Michael Masucci, più tre dipendenti della Virgin Galactic. La navicella nel suo volo suborbitale a raggiunto un'altezza di 80 chilometri sopra il deserto del New Mexico ed è rientrata sulla Terra con un perfetto atterraggio dopo un viaggio durato circa 90 minuti.
Tornando alla sfida fra i due miliardari, entrambi vogliono andare per primi nello spazio con un mezzo prodotto da una delle loro industrie, particolare non da poco dato, che di cosiddetti turisti spaziali ce ne sono stati ormai un piccolo manipolo, ma tutti sono andati nella Stazione spaziale Internazionale con gli americani o i russi.
Lotta per il primato
La contesa è senza esclusione di colpi. Bezos un mese fa circa fa aveva fissato al 20 luglio di quest’anno il primo volo sub orbitale con il suo razzo Blue Shepard, e navetta, data storica dato che ricorda la missione Apollo 11 che portò nel 1969 i primi uomini sul nostro satellite e aveva annunciato che ci sarebbe stato pure lui fra i passeggeri. Branson, che dal 2004 aspira ad essere il primo uomo che porterà dei turisti nello spazio con mezzi privati, ha immediatamente reagito e, facendo il diavolo a quattro, è riuscito, venerdì 9 luglio, a strappare al potente ente americano per l'aviazione il permesso di decollare prima di Bezos, l'11 luglio prossimo, evidentemente con l'idea di passare alla Storia come primo turista spaziale 100 per cento. Eventualmente alla Storia interessasse annotarselo.
A venti chilometri dal “vero” spazio
La cosa è curiosa perché, comunque gli uffici stampa ed i media di mezzo mondo dicano e si sbraccino, il meraviglioso aereo razzo di Branson, lo SpaceShipTwo, portato in quota dal grande aereo The white Knight, il Cavaliere Bianco, non riuscirà ad andare oltre gli 80 chilometri da Terra. Intendiamoci, gran bella altezza e poi da lì in caduta libera per tante decine di secondi farà provare ai sei quasi astronauti al suo interno, oltre alla impagabile visione della Terra dallo spazio, anche l'assenza di gravità.
Potranno quindi spostarsi senza peso, sperando che questo non dia fastidio al loro apparato vestibolare, non scassi loro insomma l'equilibrio con conseguenti giramenti furibondi di testa e altro. Vedendola in positivo, come è giusto fare, comunque non andranno nello spazio, che incomincia 20 chilometri più in su, a 100 dal terreno.
Come tutti i confini questo, chiamato linea di Karman, è artificiale, ma ha un suo perché: il grande fisico e ingegnere ungherese che dal nome a questo confine immaginario capì che oltre quella linea l'aerodinamica non avrebbe più funzionato. La linea Karman è quindi definita come l'altitudine in cui non si può volare abbastanza velocemente da generare una spinta che tenga in quota un aereo.
Aereo non razzo, e l'elegantissimo veicolo SpaceShipTwo denominato VSS Unity è un poco è l'uno e un poco è l'altro. Quel che succederà quindi è che il grande aereo White Knight Two decollerà dallo spazioporto di Virgin Galactic in Mojave California, porterà fino a 13.000 metri dal suolo terrestre l'aereo razzo VSS Unity che si distaccherà e volerà fino a 80 chilometri di altezza, per poi planare come detto sopra.
Bezos invece userà, come passeggero, il suo razzo, New Shepard della Blue Origin, per un decollo verticale, diciamo convenzionale, arriverà oltre i 100 chilometri e poi la capsula coi passeggeri tornerà a terra dando agli intraprendenti trasportati l'ebrezza dell'assenza di peso.
Biglietti per lo spazio in vendita da anni
Se tutto andrà bene, condizioni atmosferiche per il decollo comprese, Branson coronerà il suo sogno, iniziato nel 2004 quando fondò la Virgin Galactic, con l'intento di farla diventare il primo vettore di turismo spaziale. Dopo due incidenti mortali, 2007 e 2014, la Virgin Galactic è arrivata a fare negli ultimi 12 mesi alcuni voli praticamente perfetti, che fanno ben sperare. Da tempo Branson vende biglietti per voli come questo, ne ha staccati centinaia, alla cifra approssimativa di 20.000 dollari e parecchi si sono chiesti se iniziare a venderli anni fa, quando il progetto c'era ma non la tecnologia e tantomeno le navette, non assomigli più a un crowdfunding non dichiarato che a un'attività normale per questo nuovo tipo di turismo.
Peraltro, nei piani di Branson è prevista una piccola flotta di mezzi simili, e vari spazioporti in giro per il mondo, uno anche a Grottaglie, in Puglia, dove si dovrebbe trasformare l'aeroporto esistente per ospitare e utilizzare questi mezzi. L'Italia, con l'Aereonautica militare ci crede, tanto che uno dei primi voli vedrà come passeggeri tre piloti dell'arma azzurra anche per esperimenti in volo senza peso. Andando più in là questa tipologia di nuovi mezzi potrebbe precludere ad aerorazzi così veloci e capaci di andare così in alto, da planare poi letteralmente agli antipodi in 3 o 4 ore.
Non è chiaro cosa serva andare in Australia in quattro ore, ma gli usi non sarebbero necessariamente solo civili forse. Mentre si profila all'orizzonte un tormentone estivo e non sul fatto se questi che vanno a 100 chilometri dal suolo pagando fior di quattrini si possano chiamare astronauti o meno, su tutto aleggia lo spirito del Commendatore di Pietra, Elon Musk, che al momento non pare interessato a questo comparto, ma non tutti ci credono, e aspettano una eventuale zampata, cui l'imprevedibile imprenditore della new economy ci ha abituati.
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