Sistema fieristico, fondi regionali per le manifestazioni sul territorio
Nuova legge
di Valeria Zanetti
2' di lettura
Un primo effetto dell’entrata in vigore della nuova legge veneta (numero 11/2023) sul sistema fieristico si manifesta in modo tangibile con il bando approvato dalla Giunta regionale per un ammontare di un milione di euro, che apre alla concessione di contributi a fondo perduto destinati ad iniziative promozionali e di sostegno alle manifestazioni organizzate sul territorio.
Con il testo, entrato in vigore nella primavera scorsa, infatti, il Veneto si è dotato di uno strumento innovativo per modificare ed aggiornare la precedente legge (numero 11 del 2002), adeguando la disciplina del settore alle condizioni economiche del comparto. «Il sistema fieristico è strategico per la Regione – sottolinea l’assessore allo sviluppo economico, Roberto Marcato che ha presentato la delibera per il bando in Giunta – Non dimentichiamo che ha particolarmente sofferto a causa della pandemia e per questo abbiamo ritenuto doveroso sostenerlo. Con questa iniziativa diamo seguito ad un impegno preso in sede di approvazione del nuovo articolato da parte del consiglio regionale». Più volte, prosegue Marcato, «è emersa la capacità di reazione del sistema produttivo Veneto anche di fronte a grandi crisi. Il dovere delle istituzioni è di supportare e semplificare i processi di sviluppo. Il bando è stato voluto e strutturato con questo obiettivo». L’iniziativa è destinata ad erogare a contributi, per il finanziamento di due tipologie di interventi: la promozione di iniziative per lo sviluppo di nuove modalità espositive o la formazione ed aggiornamento degli operatori; oppure la qualificazione ed ammodernamento dell’accessibilità, efficientamento energetico, digitalizzazione. Le istanze dovranno essere presentate entro il termine del 15 dicembre, solo tramite posta elettronica certificata (bandiegare@pec.venetoinnovazione.it). Possono presentare istanza imprese, amministrazioni pubbliche ed organismi associativi che svolgano attività di organizzazione di manifestazioni fieristiche oppure gestiscano sedi fieristiche (i requisiti sono elencati all’allegato A della Dgr numero 3137/2002).
La vera scommessa contenuta nella legge riguarda però l’istituzione di un tavolo, finalizzato alla co-progettazione - con il coinvolgimento delle componenti politiche, amministrative e delle associazioni di categoria - per una programmazione fieristica nel post pandemia, che si presenti efficiente ed efficace, focalizzata sulla modernizzazione delle sedi fieristiche e delle infrastrutture connesse per renderle più attrattive a espositori, visitatori, investitori. Al tavolo siederanno anche due assessori della Giunta veneta (competenti in materia di fiere e di turismo) e un rappresentante per ciascuno degli enti fieristici regionali. Le fiere già in passato erano state invitate ad attivare un meccanismo di coordinamento, come ha ricordato in sede di discussione generale del testo, in consiglio, Marcato, per evitare doppioni sul territorio e verificare se fosse possibile immaginare una regia comune del sistema, finalizzata a evitare sovrapposizioni o fughe. Ma i tentativi esperiti non avevano riscosso il successo auspicato. L’assemblea di palazzo Ferro Fini ripropone il tentativo. Per il bando in scadenza a dicembre modalità ed informazioni sono disponibili nel sito www.regione.veneto.it.
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