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Slow Wine Fair, successo tra gli operatori esteri per il vino sostenibile italiano

In Fiera a Bologna la filiera dei vigneti sostenibili. Tra le novità di quest'anno l’area espositiva dedicata all’Amaro d'Italia promosso da Amaroteca e Anadi

di Giorgio dell'Orefice

Slow Wine fair

2' di lettura

Oltre 10mila ingressi per il 50% rappresentati da operatori del settore e tra questi con centinaia di buyer provenienti dall’estero e in particolare da Stati Uniti, Gran Bretagna, Cina e Germania e selezionati con la collaborazione di Italia Trade Agency (Ice) e del ministero degli Affari esteri.
Visitatori che hanno affollato i padiglioni con gli stand delle circa 750 cantine espositrici, 100 delle quali straniere al Salone del vino “buono, pulito e giusto” e, soprattutto, sostenibile.

Si è conclusa molto positivamente la seconda edizione di Slow Wine Fair che si è tenuta a Bologna organizzata da BolognaFiere con la direzione artistica di Slow Food.
«Il successo della seconda edizione di Slow Wine Fair – ha commentato il direttore generale di BolognaFiere, Antonio Bruzzone – insieme a Marca, Sana e al Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti (che debutterà a Bologna a novembre) conferma BolognaFiere tra i principali poli fieristici per le esposizioni internazionali B2B del settore agroalimentare e come luogo elettivo in cui gli operatori non solo fanno business, ma tracciano le tendenze del mercato».

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Un successo quello di Slow Wine Fair testimoniato in primo luogo dal numero di cantine partecipanti (circa 100 straniere) aumentato del 50% rispetto alla prima edizione. Segno inequivocabile di una grande attenzione anche da parte del mondo produttivo. Quattromila le etichette in degustazione al nutrito banco d'assaggio durato tre giorni.

Tra le novità di quest'anno l'area espositiva dedicata alla Fiera dell'Amaro d'Italia promosso da Amaroteca e Anadi, l'associazione nazionale Amaro d'Italia.

«I numeri e le impressioni raccolte a caldo in questi giorni – ha aggiunto il coordinatore della Slow Wine Colalition, Giancarlo Gariglio – confermano che sono state comprese le potenzialità del nostro format. La Slow Wine Coalition si basa sulla sinergia tra tre anelli della filiera: i produttori con i quali siamo in continuo confronto da anni per far crescere una viticoltura sensibile alla salute e all’ambiente; chi il vino lo commercializza, e svolte un ruolo chiave nella promozione dei territori; e infine i consumatori con i quali è importante costruire momenti di sensibilizzazione ed educazione. Al centro di tutto c'è una sostenibilità che qui cerchiamo di riempire di contenuti e di azioni. Un punto di partenza e certo non di arrivo».

Prossimo appuntamento a Bologna, per la terza edizione, il 23 e 24 febbraio 2024.

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