Smart export: al via i programmi per digitalizzare 20mila piccole imprese
Presentato il programma di moduli formativi messi a punto da Farnesina e Ice insieme alla conferenza dei rettori delle Università che ha l'obiettivo di migliorare le competenze digitali rivolte all'export delle piccole e medie imprese italiane
di Gerardo Pelosi
I punti chiave
3' di lettura
È uno dei primi follow up del Patto per l'export lanciato un anno fa dal ministro degli Esteri, Luigi Di Maio per contrastare gli effetti negativi sul nostro commercio estero. Si chiama Smart Export ed è un programma di moduli formativi messi a punto da Farnesina e Ice insieme alla conferenza dei rettori delle Università che ha l'obiettivo di migliorare le competenze digitali rivolte all'export delle piccole e medie imprese italiane. Il progetto è stato presentato nelle settimane scorse dal responsabile della Farnesina Di Maio e dalla ministra dell'Università Maria Cristina Messa.
Di Maio: opportunità unica per le nostre imprese
Secondo Di Maio con Smart Export «si apre un'opportunità unica per le nostre imprese per investire nel capitale umano e apprendere modelli idonei per le nuove dinamiche del mercato». Oggi davanti alla pandemia secondo il ministro degli Esteri si aggiunge la necessità di fornire nuove conoscenze e questa iniziativa ha un altissimo profilo innovativo grazie ai corsi erogati da Ice e da cinque prestigiose Università e Business School italiane: Bologna Business School, Federica Web Learning - Università di Napoli Federico II, Luiss Business School, Mi Politecnico di Milano Graduate School of Business e Sda Bocconi School of Management. Ventimila tra micro, piccole e medie aziende potranno usufruire a titolo gratuito dei moduli formativi da utilizzare in modalità e-learning nell'arco di dodici mesi per affrontare al meglio le strategie di crescita all'estero. Quanto ai possibili utilizzatori del progetto Di Maio ha ricordato che «ci è stato chiesto di estendere la platea dei destinatari anche ai funzionari regionali che si occupano di accompagnare le imprese in percorsi di internazionalizzazione».
Ministra Messa: modello di sinergia tra atenei e imprese
L'iniziativa, secondo la ministra dell'Università Messa, è molto importante anche perché «è un modello di sinergia tra atenei e aziende, un modello ripetibile che rientra nelle linee del ministero dell'Università volte a fornire al mondo produttivo competenze le necessarie per affrontare il presente e il futuro a livello internazionale». Carlo Ferro, presidente dell'Agenzia Ice, sottolinea come i percorsi formativi possano migliorare la capacità di cambiare per le imprese e Smart Export si pone come un'accademia per i giovani che guardano al futuro come professionisti dell'internazionalizzazione 4.0.
Le Università coinvolte: dalla Luiss alla Bocconi
I percorsi riguardano: “Business Intelligence e sviluppo internazionale nell'era post-Covid” sviluppato da Luiss Guido Carli, “Strutturarsi per la continuità, la crescita e l'internazionalizzazione” a cura di SDA Bocconi Business School of Management, “Pratiche e tecniche di internazionalizzazione”, tenuto dall'Agenzia Ice, “Gestione dell'innovazione e processi imprenditoriali” curata dalla Bologna Business School, “Trasformazione digitale e gestione del cambiamento”, il primo modulo a cura di Federica Web Learning - Università di Napoli Federico II e il secondo di MIP Politecnico di Milano Graduate School of Business. Si vuole in questo modo sviluppare una strategia export digitale con l'identificazione di tutti gli elementi chiave come ad esempio la scelta del canale commerciale, lo sviluppo di una strategia di marketing e comunicazione efficace e la strutturazione di una rete distributiva adeguata.
Italia cerca di risalire dalla 27esima tra le aziende digitali
I percorsi di formazione hanno lo scopo di migliorare le competenze digitali delle aziende che esportano. Secondo un ultimo rapporto della Commissione Ue di Bruxelles l'Italia si situa ancora tra il 26° e il 27° posto in quanto a competenze digitali in Europa. Nonostante tutti questi ritardi l'anno scorso, in piena pandemia il nostro Paese ha fatto registrare (anche per il calo dell'import) il record di surplus commerciale con 63,4 miliardi di Euro. Le esportazioni sono calate del 9% in linea tuttavia con la Germania -9,3%) e la Francia (-9,7%). Con il canale digitale e l'utilizzo delle piattaforme di e- commerce queste performance potrebbero migliorare in maniera esponenziale. Farnesina, Ice e Conferenza dei rettori considerano la possibilità che, concluso con successo il primo anno di attività, il progetto possa proseguire con l'erogazione alle aziende di percorsi ancor più personalizzati e rispondenti alle loro esigenze, curati dagli enti già coinvolti nel progetto. Sono anche previsti webinar di presentazione dei contenuti didattici e di condivisione di testimonianze imprenditoriali. Smart Export sarà in pratica uno dei tasselli principali del Patto per l'export insieme ai finanziamenti agevolati e ai voucher da 20mila euro finanziati con Invitalia per fornire la consulenza di un anno di un temporary export manager alle piccole aziende che esportano.
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