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Smart working in Toscana: l'hospitality si reinventa con affitti scontati, banda ultralarga e servizi on demand

Da Montepulciano a Pontremoli fino a Santa Fiora, piccolo centro sulle pendici del Monte Amiata: le iniziative che combinano la possibilità di soggiornare in mezzo alla natura e di continuare a svolgere la propria professione altrove

di Gianni Rusconi

Smart working a Pontremoli

3' di lettura

Il lavoro da remoto, come qualcuno argutamente profetizzava mesi fa, non sarà (purtroppo o per fortuna) una moda passeggera. Trovare la location giusta per svolgere la propria attività, se la propria abitazione non risultasse un luogo totalmente adeguato, diventerà per molti professionisti un'esigenza concreta. Non stupisce più di tanto, quindi, che in questo periodo fioriscano le proposte legate allo smart working in luoghi fuori dai grandi centri urbani. In Toscana sono diverse le iniziative che combinano la possibilità di soggiornare in mezzo alla natura e di continuare a svolgere con tutti i requisiti del caso, la propria professione lontani dall'ufficio. Non siamo ancora in presenza di una rete organizzata e votata alla conversione delle strutture turistiche in destinazioni per il lavoro agile ma la strada sembra segnata, anche grazie alla partecipazione attiva degli enti locali.

Nella Lunigiana si punta sul fattore accoglienza

La startup innovativa Smartway, per esempio, ha sviluppato una piattaforma digitale per offrire a condizioni agevolate a Montepulciano una selezione di strutture ricettive (agriturismi, appartamenti nel centro storico, B&B e anche boutique hotel) agli amanti delle colline e della storia medievale senese. A Pontremoli, invece, nel cuore della Lunigiana, l'idea di attrarre smart worker da tutta Italia è venuta all'associazione di Turismo Responsabile Farfalle in Cammino, che con il patrocinio del comune ha lanciato un progetto senza scopo di lucro, Startworking.live, destinato per l'appunto a chi è in cerca di un alloggio per lavorare a distanza. Gli appartamenti disponibili, come hanno confermato al Sole24ore.com i responsabili dell'associazione, sono al momento una decina (descritti all'interno di un'apposita sezione del sito) e sono gestiti da un'agenzia immobiliare partner dell'iniziativa. Tutti sono dotati di connettività a banda ultralarga in fibra ottica, ad eccezione di un rustico indipendente raggiunto dai servizi satellitari di Eolo. Per il momento si sono messi in gioco solo privati cittadini ma in futuro è possibile che si aggiungano all'offerta anche strutture ricettive vere e proprie e agriturismi. Il vantaggio di fare smart working a Pontremoli? I diretti interessati, oltre ad assicurare un “welcoming” gratuito di un'intera giornata per chi vuole toccare con mano il tessuto sociale e i servizi della cittadina dell'Alta Toscana, mettono sul tavolo diversi fattori. La posizione geografica, innanzitutto, che permette di raggiungere in poco tempo il mare della Versilia e delle Cinque Terre, gli impianti sciistici dell'Appennino Tosco-Emiliano e diversi capoluoghi di Provincia. E poi l'abbondanza di esercizi commerciali, che fanno il paio con una serie di servizi per il tempo libero come il noleggio di e-bike, le escursioni di trekking e percorsi di degustazione a prezzi agevolati. Sono inoltre allo studio possibili incentivi da parte del comune per gli affitti ma il vero punto di forza della proposta, dicono ancora dall'associazione, è l'accoglienza della comunità e il totale coinvolgimento degli smart worker nella vita del borgo, a partire dai piatti (i testaroli) della tradizione gastronomica locale.

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A Santa Fiora si lavora con vista sull'Amiata

Tutto nasce con il recente arrivo della banda ultralarga, presupposto indispensabile per poter lavorare connessi anche in un piccolo centro sulle pendici del Monte Amiata, in provincia di Grosseto. “Santa Fiora smart village” è un progetto che si inserisce nell'esigenza di rinnovare l'offerta turistica sperimentando nuove forme di hospitality e che il Comune dell'omonimo borgo ha lanciato di recente per incentivare economicamente chi deciderà di trasferirsi da queste parti per lavorare da remoto. Il bando ha una dotazione complessiva di 30mila euro, è aperto fino al 31 dicembre, si rivolge a tutte le categorie di lavoratori (dipendenti pubblici e di aziende private, liberi professionisti e artigiani) e prevede l'erogazione di voucher per coloro che prenderanno casa per almeno due mesi nel territorio comunale. La copertura dei costi per l'affitto dell'abitazione arriva fino a un massimo del 50% della spesa sostenuta, per un importo mensile non superiore ai 200 euro e per una durata non superiore ai sei mesi, eventualmente prorogabili. L'idea di fondo, come ha spiegato il primo cittadino di Santa Fiora, Federico Balocchi, va oltre il concetto che il lavoro agile sia solo una soluzione temporanea per affrontare l'emergenza dettata dalla pandemia di Covid 19. Sposando in toto l'obiettivo di un “work life balance” migliore, l'auspicio è che dopo un periodo di prova Santa Fiora diventi per alcuni smart worker una scelta permanente (o almeno per diversi mesi l'anno) per sé e la propria famiglia. I servizi per l'infanzia e l'adolescenza, in tal senso, non mancano e la bellezza e la tranquillità del luogo dovrebbero fare il resto.


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