Smartwatch di alta gamma sono il volano per Garmin
Acquisti in aumento
di Paco Guarnaccia
2' di lettura
Tra i punti toccati dal report di Morgan Stanley sull’industria orologiera svizzera nel 2020, una parte riguarda il confronto con gli smartwatch. Pur essendo prodotti storicamente e concettualmente diversi, se accostati per il volume dei pezzi venduti danno dei numeri sorprendenti. Infatti, nel 2014 i modelli svizzeri tradizionali acquistati erano stati 28,6 milioni contro i 5,1 milioni di smartwatch, mentre oggi, solo sei anni più tardi, le cifre (rilevate incrociando i dati di Morgan Stanley research e Idc) risultano completamente ribaltate: 74,4 milioni sono gli smartwatch venduti rispetto a 13,8 milioni di orologi svizzeri. Inoltre, in un’ideale classifica che unisce i marchi di orologeria tradizionale svizzera a quelli di wereables, al primo posto c’è Apple, poi Rolex e al terzo Garmin con vendite pari a 2,7 miliardi di dollari (secondo dati di Company data, Idc e le stime di Morgan Stanley research). Dopo aver visto questi numeri a livello globale, non è una sorpresa che anche nel mercato italiano Garmin abbia iniziato il 2021 con il piede giusto. Lo sottolinea Stefano Viganò, ad della filale italiana: «Il primo trimestre è stato in forte crescita nonostante i rallentamenti dovuti alle chiusure temporanee dei primi mesi dell’anno. Quest’estate contiamo di consolidare le nostre performance e rilanceremo annunciando nuovi prodotti. Ci aspettiamo un 2021 ricco di soddisfazioni, nonostante il mercato mostri segnali in controtendenza». Per fare in modo che questo succeda, il marchio punta su una serie di prodotti come «il Quatix 6X Solar che è stato pensato per la nautica e tutte le attività legate al mondo delle barche e del mare». Un modello che, così come il recentissimo D2 Air, ispirato al mondo aeronautico (e non solo nelle funzioni), per utilizzo di materiali importanti e una cura ancora più rifinita dei dettagli, rientra in una strategia che guarda sempre di più all’alto di gamma: infatti entrambi sono venduti unicamente nelle orologerie. «Abbiamo cominciato nel 2014. L’arrivo di prodotti esclusivi ha permesso alle orologerie tradizionali di fornire al cliente un’esperienza di acquisto diversa e privilegiata rispetto ai nostri altri canali di vendita. È stata una svolta. Abbiamo una rete di agenti che copre il territorio e profili del reparto marketing dedicati solo a questo canale. Inoltre, attualmente possiamo contare su più di 500 punti vendita». Invece, per quanto riguarda l’e-commerce, diretto e indiretto, Viganò chiude dicendo che questo canale per la filiale italiana «pesa sull’intero fatturato intorno al 25%».
loading...