INCENDI IN VALSUSA

Smog, il grafico che fa somigliare Torino a Pechino

di Jacopo Giliberto

Ansa

2' di lettura

A Torino smog come a Pechino, giovedì a un soffio sotto i 200 microgrammi di polveri fini Pm10 per metro cubo d’aria, a causa degli incendi dei boschi sulle montagne della Valsusa. La rilevazione aveva calcolato 199 microgrammi contro una soglia di tolleranza di 50 microgrammi di Pm10 per metro cubo di aria, ma i dati di venerdì, ancora in elaborazione, si annunciano assai peggiori. La cittadinanza della val Susa, che ha sempre visto nel treno ad alta velocità Tav il nemico che avrebbe offeso la valle e devastato la natura, è invece assediata dalle fiamme furiose che stanno distruggendo da giorni i boschi sui fianchi delle montagne e che stanno producendo una caligine densissima. La nuvola di fumo carica di polveri fini è giunta su Torino a metà di venerdì mattina, offuscando il cielo di buona parte della città. Sabato saranno disponibili i dati dell’Arpa Piemonte sulle polveri Pm10 prodotte dagli incendi.

Le fiamme sono aiutate dal vento ma soprattutto dalla siccità: nemmeno in ottobre è piovuto, la vegetazione è secca e sofferente, le temperature medie sono ancora alte in tutta Italia, dove si rafforza l’allarme siccità in Lombardia, Veneto fino al Mezzogiorno e alla Sicilia. A Torino i valori di inquinamento hanno avuto un picco improvviso. Giovedì le centraline a Beinasco e a Torino Lingotto hanno rilevato valori molto elevati rispetto a quelli consueti ma anche in stazioni di rilevamento nella zona montana, in genere beneficate dall’aria fina, hanno registrato livelli fuori regola, come Ceresole Reale con concentrazioni di Pm10 fino a 89 microgrammi per per metro cubo d’aria, livelli che in genere si rilevano nelle peggiori giornate nelle metropoli più inquinate. Per otto anni quella stazione di rilevamento della qualità dell’aria non aveva mai osservato valori oltre la soglia di 50 microgrammi.

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L'IMPENNATA DELLE POLVERI SOTTILI

PM 10 Beta, media giornaliera Stazioni di fondo - Città metropolitana di Torino. Ug/m2

L'IMPENNATA DELLE POLVERI SOTTILI

Gli incendi più devastanti sono in Valsusa (Torino), ma anche nel Canavese attorno a Ivrea (Torino) e sui monti del Cuneese.
Sono un centinaio gli ettari di vegetazione, pari a duecento campi da calcio, andati a fuoco nel Cuneese a causa dell’emergenza incendi. Secondo la Coldiretti Cuneo, nella Provincia Granda i danni maggiori si registrano in alta Valle Stura e soprattutto tra Sambuco e Pietraporzio con danni a boschi, pinete e pascoli e la chiusura della Statale 21 del Colle della Maddalena. «C’è stato un ritardo oggettivo nell’intervento degli elicotteri. L’incendio è scoppiato nel pomeriggio di giovedì, ma i mezzi aerei sono arrivati solamente venerdì a mezzogiorno», protesta Giovanni Battista Fossati il quale per protesta si è dimesso da sindaco di Sambuco.

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