Sncf, ecco il piano dei francesi per espandersi nell’alta velocità in Italia
Il progetto, operativo non prima del 2027, prevede lo sviluppo lungo 14 tratte, che partono da Parigi e che collegano Lione, Torino, Milano, Roma e Napoli
di Carlo Festa
3' di lettura
Le ferrovie francesi cercano un partner italiano per lo sbarco, in grande stile, nell’alta velocità tra Milano, Roma e Napoli, che dovrebbe avvenire nel giro di 2-3 anni.
Non si è fatta attendere la risposta della Société Nationale des Chemins de fer Français (Sncf), una delle principali aziende pubbliche transalpine, dopo le mosse del Frecciarossa di Trenitalia nell’alta velocità francese.
Il risiko dei trasporti a livello europeo sta avendo dei rapidi cambi di scenario. Così, secondo indiscrezioni, in direzione opposta, Sncf avrebbe affidato un mandato a una banca d’affari per espandersi con importanti investimenti in Italia, dopo la richiesta di autorizzazione inviata mesi fa a Rete Ferroviaria Italiana (Rfi). L’obiettivo è anche trovare partner italiani, che possano costruire una rete di relazioni istituzionali, politiche e strategiche.
Le due opzioni
Il gruppo Sncf avrebbe però valutato, negli ultimi mesi, diverse opzioni. In base alla prima ipotesi, la più aggressiva, l’ingresso sul mercato italiano sarebbe potuto avvenire tramite un’acquisizione. Sul tavolo di Sncf è finito, mesi fa, il dossier di Italo, controllata del fondo infrastrutturale americano Global Infrastructure Partners (Gip) e partecipata dai soci italiani fondatori: tra i quali Luca Cordero di Montezemolo, Flavio Cattaneo e Gianni Punzo.
Tuttavia l’opzione sarebbe stata scartata per le prevedibili problematiche di tipo politico e il probabile utilizzo da parte del Governo italiano dei poteri della golden power.
La seconda opzione, quella più attuale, prevede il varo di un piano di investimenti per lo sviluppo in Italia. Il piano (che dovrebbe concretizzarsi con la piena operatività non prima del 2027) sul tavolo di Sncf in questo momento è quindi finalizzato a una crescita organica in Italia con i propri treni veloci, Tgv.
Un progetto con 14 tratte
Il progetto prevede lo sviluppo lungo 14 tratte in Italia tramite treni ad alta velocità, che sono stati di recente già commissionati al gruppo Alstom: tratte che partono da Parigi e che collegano Lione, Torino, Milano, Roma e Napoli. Si tratterebbe di un piano di sviluppo importante dopo le mosse di Trenitalia in Francia.
Il gruppo italiano ha inaugurato, il 5 aprile scorso, il primo collegamento nell’alta velocità completamente all’interno dell’Esagono, con un Frecciarossa 1000, che unisce Parigi e Lione. Il 5 aprile è diventata una data storica per il trasporto ferroviario transalpino e continentale, che segue quella del 18 dicembre 2021, con il servizio Milano-Parigi, quando Trenitalia è divenuto il primo operatore straniero a entrare nel mercato dell’Av francese, grazie alla liberalizzazione regolata del mercato ferroviario europeo.
Sncf, dal canto suo, nel 2021 ha confermato la sua ripresa, nonostante la crisi successiva al Covid: con 34,8 miliardi di euro di ricavi (+15% rispetto al 2020). Ora intende rispondere tramite l’ingresso come terzo operatore nel mercato italiano dell’alta velocità, dopo il Frecciarossa e Italo.
I piani di Gip per Italo
Un mercato, quello tricolore, in cambiamento: a cominciare dai possibili mutamenti nella compagine azionaria di Italo, dove il fondo infrastrutturale Gip ha avuto alcune discussioni nelle settimane passate con soggetti interessati all’acquisizione oppure a una partnership: tra i quali la Msc e alcuni private equity.
Alla fine Gip, in accordo con i soci italiani, avrebbe deciso di spostare più avanti nel tempo, probabilmente tra fine 2023 e inizio 2024, la cessione di Italo, realtà valutata tra i 4 e i 5 miliardi di euro. Tuttavia resta un nodo da sciogliere fra Gip e i partner italiani: sul tavolo ci sono le sinergie con Itabus, costituita dagli stessi fondatori di Italo. Se non dovesse essere raggiunto un accordo, i soci tricolori di Italo (che non hanno firmato un patto di non concorrenza) potrebbero decidere di guardare ad altre iniziative e l’ingresso di Sncf in Italia potrebbe essere un’opportunità.
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