Soffre Moncler, i timori per l'economia penalizzano il comparto del lusso
Equita taglia stime e target di prezzo, ma conferma 'Buy'
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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Moncler in netto ribasso a Piazza Affari (FTSE MIB), insieme ai titoli della moda e del lusso. Le azioni della casa del piumino cedono intorno al tre per cento a pochi giorni dall’evento che la società sta organizzando a Milano, in occasione della Fashion Week che aprirà i battenti martedì 19 settembre, fino al 25. Non va meglio a Parigi (CAC 40), dove registrano ribassi le Hermes, Lvmh e Kering.
Gli investitori temono che Moncler, così come le altre aziende della moda, risentano nei mesi venturi di un rallentamento delle vendite, considerando il contesto macro poco brillante in Europa e Stati Uniti e in più l’andamento dell’economia cinese inferiore alle aspettative.
Equita ha rivisto al ribasso le stime di fine anno e conseguentemente anche il target di prezzo per Moncler. In particolare il prezzo obbiettivo è stato ridotto del 5% a 72 euro, livello in ogni caso ben più elevato delle attuali quotazioni, cosicché il giudizio rimane quello di ‘Buy’. «Pensiamo che il terzo trimestre abbia mostrato fino ad ora un rallentamento su base annua per il marchio Moncler nel retail, in gran parte atteso dato il confronto più sfidante con lo stesso periodo dell’anno scorso», hanno spiegato gli esperti della sim, che hanno puntato l’indice su una decelerazione dello spesa tra la clientela domestica in Europa e Giappone. «Ipotizziamo trend sostanzialmente invariati per cinesi, coreani e americani, alla luce anche di un'affluenza turistica in Europa rispetto al pre-covid simile ai trend del secondo trimestre».
In particolare Equita mette in conto per il marchio Moncler un fatturato del terzo trimestre a 553 milioni (+5% su base annua, da +32% del secondo). Per Stone Island «stimiamo fatturato a 110 milioni», hanno inoltre aggiunto, ossia in calo annuo dell’1% da una crescita del 2%. Complessivamente nel terzo trimestre il gruppo dovrebbe registrare un giro d’affari attorno a 664 milioni, in miglioramento del 4% annuo, anziché del 7% come precedentemente indicato. Insomma Equita ha limato le previsioni per fine anno di fatturato e utile netto del 2-3%, mentre ha confermato quelle per l’anno venturo. Il target di prezzo sulle azioni è stato rivisto in modo da tenere conto anche dell’aumento dei tassi. «Dai picchi di inizio maggio il settore ha subito un de-rating del 13%, con il rapporto tra prezzi e utili a 12 mesi che si sono portati a 21,3 volte da 25,1 volte, anticipando il rischio sulle stime legato al rallentamento del contesto macro, sebbene le preoccupazioni si siano intanto spostate dagli Stati Uniti alla Cina e più recentemente all’Europa», hanno ricordato gli esperti.
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