SoftBank vende i chip di Arm a Nvidia. Affare da oltre 40 miliardi di dollari
Il colosso delle Gpu ha confermato che intende acquisire la britannica Arm. Si attende solo l’ufficialità
di L.Tre.
2' di lettura
Nvidia ha confermato che intende acquistare il gigante di chip mobile Arm per 40 miliardi di dollari dalla giapponese SoftBank. L’offerta in denaro e azioni consentirà all'azienda guidata dal miliardario Masayoshi Son di rilevare l'8,1% di Nvidia e sarà completata a marzo 2022.
Con questa mossa il primo produttore al mondo di schede grafiche e Gpu mette le mani su smartphone e dispositivi mobili. Apple, Samsung e Qualcomm sono i nomi di grossi che utilizzano i processori Arm. La casa di Cupertino ha annunciato che inizierà la transizione verso questa architettura chip anche sui computer Mac.
Cosa cambia per Nvidia
Per l’azienda guidata dal carismatico Jensen Huang l’operazione permetterebbe anche di salire a bordo del mondo automotive, della robotica e del gaming con una piattaforma più agile di quella in loro possesso.
Nvidia infatti lavora già con Nintendo nel mondo dei videogiochi e con nomi come Volskswagen in quello dell’auto. Progetti sull’intelligenza artificiale sono avviati anche con Uber e Baidu.
Avere accanto ai processori grafici le Cpu di Arm è quindi un modo per offrire servizi integrati sull’Ai in una piattaforma hardware per una più ampia varietà di dispositivi. Quanto a Softbank, se il prezzo venisse confermato il premio sarebbe del 25% in circa quattro anni. Ma gli occhi ora sono tutti puntati su Nvidia. Quattro anni fa, quando i giapponesi comprarono Arm, l’azienda di Gpu valeva 30 miliardi di dollari. Oggi la capitalizzazione è dieci volte superiore.
Cosa cambia per il mercato dei processori
Questa operazione è uno spartiacque non solo per il mondo dei chip ma delle tecnologie. Nvidia non è un produttore come gli altri, è una azienda strana, ambiziosa, guidata da un vero innovatore.
Jensen Huang non è solo l’”inventore” delle schede grafiche per i giochi per pc. Negli ultimi anni aveva perso terreno ai danni di Amd nel gaming. Ma da tempo l’idea era quella di esplorare nuove frontiere. Gli acceleratori grafici di Nvidia sono stati adattati per eseguire algoritmi di deep learning. Il problema di questo chip chiamato Gpu (Graphics processing unit) è che quando cominciano a lavorare in parallelo e in grande quantità assorbono moltissima energia. Una architettura Arm potrebbe aiutare a Nvidia a trovare un equilibrio ragionevole in termini energetici anche su dispositivi mobili e nell’automotive mettendo insieme Gpu e Cpu.
Chi oggi potrebbe mangiarsi le mani è proprio Apple che qualche anno fa era candidata a acquisire Nvidia. Pare che lo stesso Jensen Huang non avrebbe voluto. Per anni Nvidia è stata nel mirino di tutti i grandi produttori di chip. E per anni Jensen ha ribadito la propria indipendenza.
Ora il volano è e resta l’intelligenza artificiale. Chi saprà ottimizzare l’hardware per gli algoritmi di machine learning potrebbe dare vita a una nuova generazione di prodotti a basso consumo energetico nati per vivere connessi. Ci vorranno anni, queste operazioni hanno tempi poco prevedibili. Ma c’è da scommetterci che Nvidia a questo punto ha chiuso davvero il cerchio sotto un profilo tecnologico. Per giocare un ruolo di primo piano in questo mercato gli serviranno capitali. E tanta, tantissima finanza.
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