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Software auto, mega business da 650 miliardi dal 2030

Giuseppe Collino, managing director e partner di BCG: «L'esperienza software sarà sempre più determinante. Ma per riuscire a offrirne una che rappresenti un vero salto servirà una serie di elementi, tra i quali la capacità computazionale»

di Alberto Annicchiarico

(AdobeStock)

2' di lettura

L’elettrificazione della mobilità che sta trasformando l’industria e i consumatori porta con sé una conseguenza da non trascurare: l’automobile sta diventando un prodotto tech. Le macchine analogiche sono e saranno sempre più definite dal software, in una competizione che inevitabilmente vedrà vincitori e vinti.

Secondo un report di Boston Consulting Group dal titolo “Riscrivere le regole dei software-defined vehicles”, l’evoluzione dell’industria automobilistica creerà valore annuo per oltre 650 miliardi di dollari a partire dal 2030; tra il 15% e il 20% del totale. I ricavi per le case costruttrici potranno crescere fino a tre volte rispetto alla dimensione attuale, da 87 a 248 miliardi. Quanto ai fornitori il loro mercato nel software e nell’elettronica raddoppierà, da 236 a 411 miliardi.

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L’ascesa dei software-defined vehicles (Sdv), cioè le auto le cui funzioni sono definite tutte digitalmente e non da decine di centraline, sarà determinata dalla confluenza di tendenze già in atto. Ad esempio, la disponibilità a pagare per funzionalità aggiuntive. Aumenterà la domanda di hardware elettronico per veicoli più sofisticati: computing, sistemi di sicurezza digitali, sensori. I veicoli con medi o alti livelli di automazione nel 2030 riguarderanno oltre un quarto delle vendite. «L'esperienza software - commenta Giuseppe Collino, Managing Director e Partner di BCG - sarà sempre più determinante. Ma per riuscire a offrirne una che rappresenti un vero salto, diversa nel valore e perfetta nell'esecuzione, servirà una serie di elementi, tra i quali la capacità computazionale e la capacità di aggiornamento e connessione da remoto a un ecosistema di partnership».

L’avanzata dei software-defined vehicles si coniugherà davvero e quando con la guida autonoma? «I veicoli a guida pienamente autonoma sono molto di là da venire. Parliamo di un arco temporale che comincia dal 2030 per vedere affacciarsi il livello 4 con pochi punti percentuali di penetrazione. Conterà molto lo stato del parco circolante: se si inserisce un veicolo altamente automatizzato in un ambiente di veicoli tecnologicamente meno maturi tutto si complica».

Ecco perché, continua Collino, «la vera fonte dei ricavi da software consisterà sempre più nel grado di esperienza digitale alla guida. Con la crescente importanza del software sarà sempre più facile aggiornare il veicolo oppure acquistare, con abbonamenti, pacchetti per prestazioni più performanti, over-the-air, migliorando l'esperienza. Senza dovere intervenire sull'hardware. Un modo per fare durare più a lungo i modelli. E per dare al cliente la sensazione di avere un'auto sempre nuova. Un cambio di paradigma totale».

Non sarà una corsa alla pari: «È molto probabile che se facciamo fast forward a 15 anni o anche meno, il panorama competitivo sarà molto diverso da quello di oggi. Sia chiaro, fattori che hanno sempre contato molto nell'industria, come l’economia di scala, continueranno ad esserci, ma cambieranno gli elementi di scala perché il software sarà prevalente».

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