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Sole 24 Ore, il cda riapprova il piano 2019-2022: l’Ebitda è positivo

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2' di lettura

Il cda del Sole 24 Ore nominato il 30 aprile scorso ha riapprovato ieri il Piano 2019-2022 anche al fine di recepire, rispetto alla versione preliminarmente approvata in data 7 febbraio 2019 dal precedente board gli impatti dell'applicazione del nuovo principio contabile IFRS 16. Il Piano 2019-2022 prevede lo sviluppo di un sistema di offerta integrato che adotta un approccio maggiormente customer centric (rispetto a quello tradizionale product driven). Le nuove iniziative individuate sono finalizzate ad ampliare l'offerta di contenuti con un particolare focus sullo sviluppo integrato di servizi digital e prodotti dedicati ai professionisti e al core target business. Al fine di supportare lo sviluppo dei ricavi, il Piano 2019-2022 prevede un'accelerazione degli investimenti commerciali e di quelli in tecnologie abilitanti nuovi modelli di business. Nel periodo di piano sono previsti ricavi consolidati in crescita del 2,7% e una marginalità in miglioramento che porta l'Ebitda a evidenziare un cagr 2019-2022 pari a +20,3%, anche grazie alle maggiori efficienze conseguibili nei costi diretti e nei costi operativi delle strutture centrali.

Nel primo trimestre 2019 il Gruppo 24 ORE ha conseguito ricavi consolidati pari a 50,2 milioni di euro contro i 51 milioni dello stesso periodo del 2018. Il Mol è positivo per 2,4 milioni e si confronta con un Ebitda al 31 marzo 2018 positivo per 3,8 milioni che beneficiava di un provento non ricorrente pari a 3,2 milioni di euro, derivante da quanto incassato a titolo di risarcimento dalla società Di Source e dalla cancellazione del debito commerciale verso la stessa società. Al netto degli impatti della prima applicazione dell'IFRS 16 e di oneri e proventi non ricorrenti, il Mol del primo trimestre 2019 è positivo per 0,2 milioni di euro e si confronta con un Ebitda pari a 0,6 milioni del pari periodo 2018. Il risultato netto attribuibile ad azionisti della controllante è negativo per 1,7 milioni e si confronta con un risultato positivo per 1,3 milioni del primo trimestre 2018 che beneficiava del provento non ricorrente di 3,2 milioni di euro. Il risultato netto attribuibile ad azionisti della controllante al netto di oneri e proventi non ricorrenti e della prima applicazione dell'IFRS 16 è negativo di 1,5 milioni di euro (-1,9 milioni di euro nel primo trimestre 2018). La posizione finanziaria netta consolidata è negativa per 38,3 milioni di euro (negativa per 34,9 milioni di euro al 1° gennaio 2019 che include gli effetti della prima applicazione dell'IFRS 16) anche per il pagamento degli oneri non ricorrenti relativi alle uscite incentivate liquidate nel periodo.

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