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«Solo l’ascolto crea un rapporto di fiducia che cambia il corso delle cose»

Anna Lambiase.Esperta di finanza e capital market, da oltre 20 anni al servizio delle Pmi che vogliono aprire il capitale, oggi è anche una voce indipendente dentro il CdA d’Invitalia

di Lucilla Incorvati

6' di lettura

L’ascolto è presenza, interesse, empatia perché se “parlare è un bisogno, ascoltare è un’arte”. Lo diceva Goethe, lo sa bene Anna Lambiase che della capacità di ascolto ha fatto una delle sue migliori compagne di viaggio per esplorare oltre 400 aziende. Sono tante le Pmi che in 20 anni di attività ha indagato, analizzato e studiato nei settori più disparati, guidando, proprio partendo dall’ascolto, tanti imprenditori a fare il grande passo verso il mercato dei capitali. «L’ascolto aiuta a creare una relazione di fiducia con l’altro perché ascoltare davvero vuol dire capire ciò che l’altro non dice, ma che comunica con il corpo. Solo così le persone si sentono libere di raccontarsi, di concedere le proprie paure ed emozioni, i propri segreti – aggiunge. Ascoltare vuol dire porsi in sintonia con l’altro e fargli un po’ di posto. È una competenza che si acquisisce nel tempo che porta a relazioni durature nelle quali si istruisce e si educa sui passi da compiere per fare un percorso che comporta cambiamenti e sacrifici. Quando un’azienda si trasforma da un punto di vista finanziario nulla è come prima. Non tutti gli imprenditori sanno cosa li attende, qualcuno rinuncia, qualcuno non è pronto. I nostri assesment (analisi a 360° sulla società) durano circa tre mesi. Solo dopo si può andare avanti oppure la partita si chiude lì». Anna Lambiase, 55 anni, è una delle principali esperte in Italia nella finanza per le piccole imprese. Quella destinata a far crescere chi vuole espandersi, fare il grande salto all’estero oppure trasformare il proprio business. Un ambito molto ampio che parte dalla finanza aziendale, tocca la normativa, passa dalla governance e arriva alle relazioni istituzionali. Si muove nella cosiddetta “finanza alternativa” che si è sviluppata fortemente nell’ultimo decennio a partire dalle trasformazioni del mondo bancario dopo la grande crisi finanziaria del 2018. Per queste sue expertise Anna Lambiase di recente è stata nominata membro nel CdA di Invitalia, l’Agenzia Nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, di proprietà del MISE. Un importante traguardo che si aggiunge ad un curriculum già molto “ricco”. In Invitalia Anna porterà la sua competenza in strumenti di finanza alternativa al credito bancario tradizionale, finanza sostenibile e sistemi di rendicontazione non finanziaria delle imprese, oltre ad una conoscenza trasversale delmondo delle Pmi. «Lo sviluppo della finanza complementare continua a generare vantaggi tangibili, in una fase ancora delicata dell’economia italiana – aggiunge Lambiase –; ne beneficiano tante Pmi italiane, fino a pochi anni fa escluse da questa opportunità, incrementando la propria competitività e ottenendo vantaggi non solo in termini di maggiore diversificazione delle fonti di capitale, ma anche di accresciute competenze manageriali, visibilità sul mercato, maggiori opportunità di investimento. L’Italia delle Pmi si sta mettendo in mostra all’estero per la sua vocazione all’innovazione non solo nelle classiche tre F (fashion, forniture e food,) ma anche nella T di tech». Banca d’Italia stima in 2800 aziende il potenziale di aziende che potrebbero valutare l’accesso in Borsa. Anche alla luce del Pnrr il ruolo di Invitalia è strategico perché sostiene il riposizionamento strategico delle filiere industriali, gestisce gli incentivi nazionali per la creazione e lo sviluppo d’impresa; opera per la riqualificazione dei territori in ottica di sviluppo sostenibile; favorisce la digitalizzazione e la sostenibilità del Sistema Paese.

Anna, in poco più di 20 anni si è fatta strada in un mondo dominato quasi esclusivamente da uomini e dalle grandi banche d’affari. «All’inizio della mia carriera - sottolinea - qualcuno mi disse: “attenta la finanza è un campo per uomini”. Ho sempre pensato che non esiste un mestiere per donne e uomini e che anzi più punti di vista arricchiscono un contesto. L’esperienza mi ha dato ragione». Passo dopo passo con determinazione e passione Anna si è conquistata un posto in prima fila. Ha avuto un ruolo importante nello sviluppo del EGM (Euronext Growth Milan), il mercato di Borsa Italiana nato 12 anni fa nato per favorire laccesso delle Pmi in Borsa. Oggi sono 184 le quotate per una capitalizzazione che supera gli 11 miliardi di euro. Ha collaborato con authority e altre istituzioni per migliorare alcuni aspetti tecnici di questo mercato. Il tutto rischiando in prima persona con la sua IrTop Consulting, boutique finanziaria indipendente, che con un approccio consulenziale affianca le Pmi per aiutarle a superare le sfide più complesse della finanza aziendale, creare valore e crescere in modo sostenibile. «Pensando al nostro approccio abbiamo come obiettivo quello di diventare un piccola “McKinsey” su ECM per le Pmi italiane – dettaglia Lambiase - . I valori delle nostre persone e delle idee sono fondamentali per affiancare i clienti nel loro percorso di crescita. Impegno, integrità, professionalità, competenza sono il nostro patrimonio aziendale, ciò che ci identifica e distingue».

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Con IR Top ha dato vita a un centro di competenza verticale su mercato dei capitali per le PMI creando l’Osservatorio Euronext Growth Milan, Centro di ricerca finanziaria indipendente che elabora studi e statistiche trasversali sull’intero mercato di riferimento. Nel Comitato Scientifico siedono esponenti di Pmi, istituzioni (da Borsa a Consob), operatori finanziari (Assonime e Assosim) e investitori per condividere opinioni, suggerimenti e stimoli al suo sviluppo.

Per raggiungere questi traguardi Anna si è preparata moltissimo. Laurea in economia a Pavia, Master in contabilità e finanza a Pavia e poi un secondo master al Polimi, docente in contesti accademici come l’Università Bocconi, la Statale di Milano e l’Università di Pavia,il Polimi, e privati come le Business School di Borsa Italiana, Sole24Ore, AtKerney, analista finanziario, revisore dei conti, commercialista, consigliere di amministrazione, autrice di molti testi alcuni adottati nelle università. Siede anche al tavolo finanza e credito di Assolombarda, vicepresidente di Cofidi, di recente è stata insignita del premio “Tecnovisionarie 2022”, uno dei più autorevoli riconoscimenti della finanza a livello nazionale. E quando ancora in Italia la parola “sostenibilità” era appannaggio di pochi, ha lanciato per prima nel 2012 V-Finance, società di Esg advisory e listing sponsor su Euronext e poi nel 2013 la prima SPAC sulla Green Economy in Italia che ha raccolto 35 milioni di euro. Nel 2019 arriva l’Award per la Green Finance dal Governo inglese. Competenza, determinazione e passione l’hanno guidata. «Dalla mia formazione classica (al liceo mi piaceva più tradurre il greco che il latino) ho ereditato l’approccio scientifico all’analisi (saper valutare per fasi) che applico con rigore - aggiunge -. Il 25% del mio lavoro lo dedico allo studio perché l’aggiornamento professionale è fondamentale. Ma è la passione il vero motore. Questo lavoro non è semplice richiede grande determinazione: lo dico sempre ai miei imprenditori, prima del capitale viene la fiducia; crearla è una mia grande capacità che deriva solo dall’ampia esperienza in un ambito molto complesso che occorre dominare con passione».

Capire le esigenze di un imprenditore se si è imprenditori è forse più semplice. «Sono nata con il dna dell’imprenditore perché mio padre che ho ancora la fortuna di avere vicino lo è stato, operando nel tessile. Mi ha trasmesso la propensione al rischio tipica di chi deve avere progettualità, capacità di governare persone e mezzi propri. Tutto questo mi appartiene ed è sempre stato il mio modus operandi. Ho sempre voluto creare qualcosa di mio, puntando alla massima indipendenza anche come donna ma allo stesso tempo ho sempre pensato a qualcosa che permettesse ad altri di crescere e di fruirne». Anna ha messo a punto un modello di business che è più vicino al mondo della libera professione, focalizzato sul valore delle persone e il cui asset principale è il capitale umano. «In una società di consulenza il leader deve attrarre talenti, “tenere unita” la squadra, animarla, darle obiettivi, farla crescere. Formare significa accompagnare ogni risorsa per mano passo dopo passo per almeno due anni per poi lasciarla libera di volare come un aquilone. Anche se resta unita al suo team. Oggi mi trovo un’azienda molto strutturata, con un team di professionisti uniti e motivati, una squadra bellissima». Mentre mi racconta il suo percorso professionale Anna tiene stretta una busta bianca tra le mani. Cosa c’è? «C’è il biglietto per Onegin, il balletto alla Scala che vedrò a settembre - esclama -. Non vedo l’ora di andare. Ho ancora negli occhi l’ultima rappresentazione di Giselle. Sono appassionatissima di balletto. Da piccola sognavo di diventare prima ballerina alla Scala ma poi i numeri e lo studio dei bilanci hanno avuto il sopravvento». Poi c’è il cinema, i viaggi («l’ultimo un ritorno in Spagna paese che amo moltissimo»). «E non rinuncio mai all’attività sportiva (due volte a settimana pilates e nuoto, tre volte anche in inverno walking all’aperto) perché fare movimento mi aiuta a liberare la mente e dipanare le matasse difficili. Non ce l’avrei fatta senza disciplina. Le difficoltà sono state tante. Ma ho avuto sempre vicino, la mia famiglia e mio marito, uomo di standing e cultura, capace di ascoltarmi, di condividere i miei successi e sdrammatizzare facendomi sorridere anche nelle situazioni difficili. E poi i pochi fidati amici, unici che conto sulle punta delle dita. Perché l’amicizia è l’altro tesoro che custodisco gelosamente dentro di me».

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