ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùLa strada verso la sostenbilità

Solo un’azienda su cinque compensa la propria impronta carbonica

Secondo un’indagine condotta da Fòrema nel Nordest la maggior parte delle imprese continua a investire soltanto in ciò che porta loro maggior fatturato

di Redazione Economia

(Adobe Stock)

2' di lettura

Sulla sostenibilità tutte le aziende spendono, ma poco: meglio investire su ciò che fa aumentare il fatturato. Il risultato è che solo un’azienda su cinque può dire di compensare la propria carbon footprint, la cosiddetta impronta carbonica. Lo sostiene uno studio di Fòrema, l’ente di formazione del sistema confindustriale, che ha raccolto i dati provenienti da un campione di aziende del Vicentino e del Padovano.

Dal sondaggio emerge che le aziende che intendono investire sui temi green sono molte, ma quando si arriva a definire il quantum, l’investimento dichiarato è piuttosto basso, in media di 8 euro. L’investimento sale a 10 euro quando si parla di innovazione di prodotto, e addirittura triplica quando l'obiettivo è aumentare il fatturato.Nel biennio 2021-2022 l’acquisizione di nuovi impianti o macchinari è stato l’investimento più gettonato (41%), seguita dalle dotazioni software (23%) e dallo sviluppo delle competenze del personale si colloca al terzo posto (21%).

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Quanto alla sostenibilità ambientale, il 69% degli intervistati dichiara di aver già avviato un percorso: le attività realizzate più di frequente sono di sensibilizzazione e di analisi dell’impatto ambientale generato dall'azienda. Un’impresa su tre si è anche già trovata nella condizione di rendere delle dichiarazioni sulla propria sostenibilità ambientale al mercato, a partner produttivi o finanziari. Tra i progetti realizzati con maggiore frequenza dalle aziende industriali ci sono le misure strutturali per il contenimento delle emissioni, dei rifiuti e degli scarti di produzione (60%), l’acquisizione di certificazioni ambientali per il prodotto o l’azienda (51%) e l’utilizzo dell'approccio dell'eco-innovazione applicata ai materiali utilizzati e al design dei prodotti o dei processi produttivi (48%). Tra le direttrici meno utilizzate, invece, c’è appunto l’attuazione di misure di compensazione della CO2 emessa (19%) o l'installazione di impianti per il riutilizzo dell'energia e per la sua produzione da fonti rinnovabili.

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