Cassazione

Sonnifero al posto dell’antibiotico, farmacista risarcisce per il colpo di sonno in auto

Alla signora era stato dato un sonnifero al posto dell’antibiotico: un errore per il quale il professionista paga i danni, c’è anche il reato di lesioni colpose che però è prescritto

di Patrizia Maciocchi

(ANSA)

2' di lettura

Il farmacista che sbaglia medicinale e consegna un sonnifero al posto di un antibiotico risarcisce la signora che, a causa del suo errore, si addormenta al volante della sua auto, mentre imbocca il Grande raccordo anulare di Roma. Per lui c’è la condanna a risarcire i danni, mentre quella per lesioni viene annullata perché il reato è prescritto. Un guaio giudiziario che si sarebbe risparmiato se non avesse fatto alla signora la cortesia che gli chiedeva. La ricorrente, infatti, in preda al mal di denti, si era presentata in farmacia con una ricetta scaduta. Cedendo alle sue insistenze il professionista si era convinto a dare la medicina, peccato però che nelle mani della donna sia stata consegnato il sonnifero “Imovane”.

Il colpo di sonno sul Gra

Presa la pasticca per far passare il dolore la ricorrente si era messa al volante e aveva imboccato il Raccordo che, con la sua dura legge, difficilmente perdona le distrazioni e ancora meno un colpo di sonno, le cui conseguenze però potevano essere peggiori. La conducente, che ricordava poco o nulla dell’incidente, se l’era cavata con qualche lesione e l’auto da consegnare al carrozziere.

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Per avere i danni e per vedere il farmacista condannato per il reato di lesioni colpose la donna si era rivolta al giudice, mentre il professionista da parte sua, prova a difendersi, puntando sulla scienza. Ad avviso della difesa, infatti, è noto a tutti che nessuna compressa può fare effetto in 5 minuti: tanto avrebbe impiegato la ricorrente a raggiungere il Gra dalla farmacia. Senza contare che le lievi ferite riportate non sembravano compatibili con un incidente in una strada notoriamente pericolosa dove tutti corrono.

La Cassazione (sentenza 33994) però dà credito alla signora e al suo racconto supportato da prove: il referto del pronto soccorso e il conto del carrozziere. Per il farmacista non va male su tutta linea perché la sola condanna riguarda il risarcimento dei danni, visto che il reato di lesioni è prescritto.

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