Sostenibile, smart, inclusivo, connesso: il Fuorisalone 2023 è un «laboratorio del futuro»
Circa 900 gli eventi in calendario quest'anno in un percorso a tappe per comprendere le urgenze contemporanee e guardare avanti
di Camilla Colombo e Alexis Paparo
4' di lettura
Sono circa 900 gli eventi che compongono la trama del Fuorisalone 2023, provando a delineare le traiettorie del design in risposta ai tempi in cui viviamo. Emergono alcuni fili rossi – futuro, sostenibilità, inclusività, connessione agli altri – più uno che li collega tutti: la concretezza del saper fare applicata alla progettazione non tanto di nuovi oggetti, ma di nuovi comportamenti, esplicitata dal titolo di questa edizione: “Laboratorio Futuro”.
Più che grandi slanci immaginativi – che ci sono: uno su tutti “Everything (2021)” by Nohlab al Meet, quartier generale del Porta Venezia Design District, un’esperienza immersiva che mette in discussione la capacità di comprendere e decodificare la routine quotidiana, suggerendo nuove interpretazioni – emerge un manuale di istruzioni con cui rispondere alle urgenze contemporanee.
Così le implicazioni sociali e ambientali della crisi climatica sono oggetto d’indagine dell’Isola Design Festival, che si espande verso un’area in grande sviluppo di Milano, il Certosa District. Sotto il titolo “Nothing Happens if Nothing Happens”, oltre 40 fra mostre, collaborazioni ed eventi in sinergia con le sette esposizioni curate dal team creativo di Isola rendono concrete parole come circolarità, benessere individuale e collettivo, riuso.
L’artigianalità si lega alla scoperta, o riscoperta, di materiali e tradizioni costruttive come nel progetto Vivarium, che ambienta negli spazi dell’Accademia di Brera una rassegna sui biomateriali (sono oltre 250 gli eventi nel Brera Design District).
L’innovazione si traduce in focus su autoproduzione, manifattura sostenibile e immaginazione in zona Tortona. A Base, in via Bergognone 34, l’obiettivo è parlare di inclusione, diversità, equità e accessibilità, condensate nell’acronimo Idea, che fa da titolo e tema unificante. Il Superdesign Show (in via Tortona 27) si interroga per capire come intelligenza artificiale, realtà aumentata e metaverso si evolveranno negli ambienti domestici e non: si va dalla casa smart di Samsung all’ultima auto elettrica targata Lexus. Negli spazi dell’Opificio 31 prende vita il progetto Scuola del futuro, una classe reimmaginata da Stefano Boeri Interiors e Mr Digital Education come ambiente flessibile e multifunzionale.
Con il tema “Design for good”, il distretto 5Vie invita a guardare al design come strumento capace di creare e coltivare legami. Sei produzioni animano le sedi dell’organizzazione, in via Cesare Correnti 14 e al Siam, in via Santa Marta 18, fra cui “A Future for the Past”, progetto di on∙entropy curato da Maria Cristina Didero, e “Human Mandala” di Sara Ricciardi.
Le tante iniziative di rigenerazione urbana si riflettono in una scelta di location che equilibra sedi e distretti storici, poli culturali emergenti e nuove icone architettoniche. Se Ingo Maurer rilegge i Caselli di Porta Nuova con un’installazione fluo di 30 metri che attraverserà l’arco, Morel Milano, ex sede di una manifattura di tessuti per calzature, apre le sue architetture anni Trenta (via Privata Gradisca 18). Quest’anno poi sono sei i luoghi di “Design Re-Evolution”, la mostra-evento della rivista Interni che, dai consueti spazi dell’Università degli Studi di Milano e dell’Orto Botanico di Brera, si estende all’Audi House of Progress al Portrait Milano, a Eataly Milano Smeraldo, all’Urban Up Unipol De Castillia 23 – con l’installazione di Maria Cristina Finucci che sensibilizza sulla carenza d’acqua – e alla Torre Velasca, dove un QR code proiettato sulla torre dà accesso a un luogo digitale progettato per Hines da Elena Salmistraro.
Il mondo della moda fortifica le sue alleanze: Bottega Veneta con Gaetano Pesce, che ha progettato l’installazione “Vieni a vedere”per la boutique di via Montenapoleone; Dolce & Gabbana con dieci artisti internazionali che rileggono la sua collezione casa tramite Gen D, progetto di residenze d’artista , in via Broggi 23. Qualche novità, dal centro alla periferia: apre per la prima volta al pubblico Palazzo Orsini, quartier generale di Giorgio Armani, per presentare le novità della collezione casa; in via Conca del Naviglio 10, Maria Vittoria Piaggini accoglie nel suo appartamento wunderkammer Casa Ornella. Guardando a nord, ci sono gli spazi del BasicVillage in zona Farini. Recupero di un complesso industriale di primo Novecento, ospita una selezione di brand che lavorano per costruire il nuovo scenario del design. Mentre Paola Lenti invita in quello che sarà il suo prossimo showroom in via Bovio 28, un progetto architettonico che integra arte, ospitalità, cultura del cibo e progettazione del verde.
Alcova, negli spazi dell’Ex-Macello di Porta Vittoria, presenta oltre 70 progetti che esplorano la ricerca sui materiali innovativi, l’artigianato contemporaneo e il design sensoriale. Agli antipodi geografici, l’Istituto Marchiondi Spagliardi a Baggio, capolavoro brutalista di Vittoriano Viganò, per la prima volta apre al pubblico per ospitare “Reforming Future”, il terzo atto della rassegna Design Variations 2023, curata da MoscaPartners.
A poca distanza, il quartiere Giambellino, che nel contesto delle iniziative di Tortona Rocks presenta Altrove, una mappa di otto luoghi quotidiani che dialogano con design emergente– dalla libreria Gogol & Company in via Savona 101, al laboratorio antropologico del cibo in via Metauro 4.
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