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Sostenibilità, Asvis: urgente predisporre il Piano di accelerazione

Il direttore scientifico Giovannini: «Per integrare le dimensioni istituzionale, ambientale, economica e sociale della sostenibilità è prioritario assicurare la coerenza delle diverse politiche pubbliche, partendo dall’attuazione della nuova Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile pubblicata l’8 novembre dal Mase»

Ambiente, Asvis: "Italia lontana da obiettivi Agenda 2030"

2' di lettura

«Accelerare l’adozione di strumenti politici innovativi e stimolare i cambiamenti culturali volti a mettere la sostenibilità al centro di ogni scelta pubblica e privata è indispensabile per invertire le tendenze negative rilevate dal Rapporto ASviS 2023, anche per contrastare la crescente sfiducia nelle istituzioni italiane da parte degli italiani (il 75% dei quali considera lo “Stato” tra i principali responsabili dell’aumento della povertà e delle disuguaglianze) e rilanciare la partecipazione alla vita democratica e la fiducia nel futuro, specialmente delle nuove generazioni».

Con questi obiettivi, l‘ASviS propone una serie di interventi che «cambino il modo di gestire i processi politici, tra cui l’introduzione, in ossequio alla recente modifica della Costituzione, della valutazione dell’impatto intergenerazionale della nuova legislazione, la cui metodologia va definita coinvolgendo il Consiglio Nazionale Giovani e le altre organizzazioni giovanili, ricordando che l’adozione dello Youth Check faceva parte del programma elettorale della coalizione di centro-destra».

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Di questa e delle altre proposte avanzate dall’Alleanza nell’ambito del Rapporto 2023, presentato tre settimane fa, si è discusso nel corso dell’ASviS Live dedicato alla dimensione istituzionale dello sviluppo sostenibile. L’incontro si è svolto lunedì 13 novembre a Roma, presso la CEOForLife Clubhouse Montecitorio.

«Per integrare le dimensioni istituzionale, ambientale, economica e sociale della sostenibilità - ha dichiarato Enrico Giovannini, direttore scientifico dell’ASviS - è prioritario assicurare la coerenza delle diverse politiche pubbliche, partendo dall’attuazione della nuova Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile pubblicata l’8 novembre dal Mase. In particolare, vanno introdotte: la valutazione ex ante dell’impatto di sostenibilità di ogni atto legislativo; la classificazione del bilancio pubblico rispetto agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sdgs); la descrizione di come le politiche contenute nel Documento di Economia e Finanza (Def) contribuiscono agli Sdgs; l’attivazione del “nuovo” Comitato interministeriale per le politiche urbane (Cipu), anche per assicurare un coordinamento tra le politiche nazionali finalizzate allo sviluppo sostenibile e i progetti finanziati dai fondi europei e nazionali di coesione relativi agli anni 2021-2027».


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