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Sostenibilità, le aziende accelerano la transizione per l’aumento dei prezzi

Secondo studio di BayWa r.e., dopo la Guerra in Ucraina il 96% delle imprese italiane si sta già rifornendo o sta pianificando di rifornirsi di rinnovabili

2' di lettura

La guerra in Ucraina ha spinto molte parti del mondo a rivolgersi a fonti alternative di combustibili fossili per ridurre la loro dipendenza dalla Russia. In relazione a ciò, il 54% delle aziende in Italia prevede un ritardo di 2-3 anni nel raggiungimento dei propri obiettivi di azzeramento delle emissioni. Allo stesso tempo, gli effetti combinati di crisi climatica ed energetica stanno accelerando la transizione verso le energie rinnovabili, con il 96% delle imprese italiane che già si rifornisce di energie rinnovabili (41%) o prevede di farlo in futuro (55%).

Dato ancora più rilevante, il 62% afferma che l’aumento dei prezzi dell’energia ha accelerato i propri progetti di sostenibilità, accentuando il senso di urgenza. Si tratta di una percentuale che posiziona l'Italia al primo posto rispetto a tutti gli altri Paesi del mondo. In questo quadro, il 40% stima un aumento dei costi aziendali in un range tra l’11 e il 20% a causa della guerra in Ucraina. Questo quanto emerge dallo studio «The Decade That Matters 2.0» di BayWa r.e., che ha intervistato un panel composto da dirigenti aziendali e responsabili politici in Europa, Regno Unito e Stati Uniti e ha utilizzato una serie di strumenti di ascolto sui Social Media per analizzare l’evoluzione del dibattito pubblico su web.

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Nel 2022 il carbone è tornato a far parlare di sé a livello globale, con oltre un milione di menzioni al mese, con un aumento di quasi il 12% rispetto al 2021. Mentre tra il 2020 e il 2022, le menzioni sul web relative al carbone sono cresciute del 130%. Tutto ciò si inserisce in un contesto di cambiamento della conversazione online, in cui gli utenti hanno incrementato l’uso di termini come «crisi climatica» e «azione per il clima», a discapito di «riscaldamento globale» come argomento di discussione. La direzione di marcia è chiara: le aziende stanno passando alle energie rinnovabili. Tuttavia, per quanto concerne la piena realizzazione di questa transizione, quasi il 50% delle imprese italiane ritiene che non avverrà prima del 2050, citando la mancanza di supporto da parte del Governo (45%) e i costi (45%) come i maggiori ostacoli all’azzeramento delle emissioni.

«A due anni dal primo studio “The Decade That Matters”, i risultati sono più che mai attuali. Gli impatti della crisi climatica si fanno sentire a livello globale e questa crisi non si cura delle recessioni, delle politiche, dei confini o della velocità con cui l’umanità può adattarsi», ha dichiarato Matthias Taft, ceo di BayWa r.e. Per Alessandra Toschi, ad di BayWa r.e. Italy, «non è una sorpresa che il quadro normativo in Europa continui a rappresentare elementi di criticità. Qui in Italia lo vediamo, per esempio, con l’eccesso di burocrazia che rallenta un numero significativo di impianti di energia rinnovabile. Siamo a un punto di svolta nella lotta al cambiamento climatico e dobbiamo impegnarci di più sia in Italia che in tutta Europa per rimuovere questi ostacoli», conclude Toschi.


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