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Sostenibilità: quantificata la “S” di sociale, vale 17 punti base al mese

Lo hanno calcolato gli analisti del gruppo di risparmio gestito britannico, Federated Hermes, nel loro studio sulle buone pratiche sociali delle aziende

di Vitaliano D'Angerio

Finanza, sostenibilità e digitalizzazione

2' di lettura

Effetto Covid. Benessere dei dipendenti e della comunità. Si è detto di tutto e di più per sottolineare l’importanza della “S” di sociale nella triade Esg (ambiente, sociale, governance). Federated Hermes, società britannica con 524 miliardi di patrimoni in gestione, ha fatto invece due calcoli e ha tirato fuori il magic number: un’azienda con buone pratiche sociali ha in media guadagnato 17 punti base di rendimento al mese nel 2020.

Il fattore S

Ecco dunque quanto vale la “S”. Federated Hermes studia dal 2008 il fattore sostenibilità declinato in ambiente, sociale e governance. «Già dalla nostra ricerca del 2018 era emersa per la prima volta la solida valenza degli aspetti sociali – evidenzia Lewis Grant, gestore azionario di Federated Hermes –. Oggi, tuttavia, abbiamo visto una rilevanza ancora maggiore del premio sociale».

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E aggiunge: «Da tempo sosteniamo che i fattori Esg siano in grado di generare alfa (la componente di rendimento ottenibile da un titolo o da un portafoglio rispetto al rendimento realizzato dal mercato, ndr) sia in contesti rialzisti che ribassisti, e che le aziende che svolgono un ruolo attivo nell’adattarsi e nel mitigare alcune delle più grandi sfide che affrontiamo oggi saranno probabilmente ricompensate».

Non solo social

Gli aspetti sociali sono stati efficaci, fanno sapere da Federated Hermes, soprattutto negli ultimi 6 anni e «nel 2020, quando la pandemia ha mostrato tutti i suoi effetti, sono proprio i fattori sociali ad essersi rivelati particolarmente importanti».

Più in generale, nel periodo di riferimento che va dal 31 dicembre 2008 al 30 giugno 2020, le aziende con i punteggi Esg più alti hanno mostrato performance superiori alla media. «Gli ultimi risultati hanno di fatto confermato il trend – spiegano gli analisti inglesi –: le società con i punteggi migliori o in più rapido miglioramento sul fronte ambientale, sociale e di governance hanno battuto in termini di performance le società con i punteggi Esg più bassi».

Se ve ne fosse stato ancora bisogno, viene di nuovo sfatato il luogo comune che gli investimenti sostenibili abbiano performance peggiori dei tradizionali.

Giappone vs Usa

Ultimo elemento da considerare è la collocazione territoriale delle aziende Esg. «Dal punto di vista geografico – viene spiegato nella ricerca –, gli aspetti sociali continuano a mostrare una certa efficacia al di fuori degli Stati Uniti, soprattutto in Giappone». Si attende ora l’effetto Biden.

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