Sostenibilità sempre più strategica
Secondo un’indagine di Cosmetica Italia oltre quattro imprese su cinque si stanno indirizzando verso investimenti per l’efficientamento energetico con l’integrazione o la sostituzione di impianti, strumenti o tecniche innovative
di Marika Gervasio
3' di lettura
La sostenibilità è ormai un fattore strutturale nelle strategie industriali delle aziende della cosmetica. Secondo un’indagine di Cosmetica Italia, infatti, oltre quattro imprese su cinque si stanno indirizzando verso investimenti per l’efficientamento energetico attraverso l’integrazione o la sostituzione di impianti, strumenti o tecniche innovative ( 85,7%); il 36,9% per la gestione scarti di produzione, emissioni e rifiuti; il 23,8% per la riqualificazione dei siti produttivi. Secondo una ricerca di Quantis, nel mondo dei cosmetici l’utilizzo del prodotto si è rivelato il passaggio che pesa di più sul pianeta, responsabile del 40% delle emissioni del settore, seguito da packaging con il 20%, estrazione delle materie e trasporto che impattano entrambe per il 10%. Il prodotto resta un nodo centrale. Per creare prodotti con solide performance ambientali, la sostenibilità deve entrare in ogni fase, dalla formulazione al fine vita, passando per la distribuzione.
Tuttavia, «sebbene aziende produttrici, rivenditori ed enti regolatori siano consapevoli della necessità di maggiore sostenibilità, a oggi non esiste un allineamento globale su valori e misure. Inoltre, data anche la mancanza di priorità coerenti, spetta ai singoli brand determinare tempistiche e azioni», spiega Marcial Vargas, global lead Science & Innovation di Quantis, intervenuto alla tavola rotonda “Shaping the future of sustainable packaging” organizzata da Berlin Packaging durante Luxe Pack 2023, la fiera internazionale dedicata all’innovazione nel packaging di Monte Carlo. «Spesso i decision maker aziendali si trovano a dover scegliere tra investire sforzi e risorse nella sostenibilità della filiera di prodotto oppure nel packaging sostenibile, mentre dovrebbero dare priorità ad entrambi gli aspetti – aggiunge Vargas –. Per quanto riguarda il packaging saranno necessari livelli molto più elevati di innovazione e flessibilità per far fronte alla pressione e alle potenziali criticità derivanti dalle tendenze in atto».
All’interno di questo scenario Quantis ha, infatti, identificato cinque tendenze principali che cambieranno le regole del gioco nel settore del packaging e alzeranno il livello delle prestazioni nei prossimi cinque-dieci anni. In primis emergono i requisiti di sostenibilità, ovvero la crescente pressione per ridurre i rifiuti di imballaggio tramite normative in definizione ma che diventeranno sempre più stringenti. In seguito, occorre considerare la crescita dell’e-commerce, che potrà portare ad una convergenza di packaging primario e secondario e a nuovi design che agevolino la richiesta di maggiore automazione dei processi logistici.
Inoltre, da considerare è il cambiamento delle preferenze d’acquisto dei consumatori, sempre più guidati da fattori quali comodità, personalizzazione, prodotti “local hero”, e comunque interessati sia al benessere che alla convenienza economica. Da questo e dalla pressione sui costi nella catena del valore del packaging deriva la compressione dei margini della vendita al dettaglio. Infine, l’intelligenza artificiale e altre nuove tecnologie possono semplificare l’intero processo di progettazione di packaging, migliorandone significativamente la qualità e supportando le aziende a ridurre gli sprechi di materiale, grazie ad un puntuale controllo delle fasi di progettazione e selezione dei materiali.
Attualmente sono già presenti alcune soluzioni nel mercato che abbracciano le tendenze rilevate e che delineano alcune importanti direzioni, soprattutto a livello tecnico. Come il minor utilizzo dei materiali: sarà fondamentale supportare i produttori di packaging nell’aumento del contenuto di materia prima riciclata post-consumo (Pcr) entro il 2030 e il 2040, oltre a impegnarsi in programmi di responsabilità estesa del produttore (Epr) per migliorare la raccolta differenziata. In parallelo occorrerà promuovere maggiormente la circolarità e riciclabilità del packaging. Un’altra soluzione è la sostituzione di materiali e scelte più accurate: diventa imprescindibile un’attenzione alla sostenibilità già in fase di progettazione, adottando criteri comparabili e misurabili che siano condivisi tra i diversi attori della filiera e integrati in tutto il processo produttivo. Ancora, bisogna implementare pratiche sostenibili: la progettazione delle nuove soluzioni di packaging deve necessariamente guardare al riciclo, ma prima ancora al riuso, tramite prodotti che durano nel tempo e possono essere ricaricati.
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