Sostenibilità strategica per il 30% della filiera della carne e dei salumi
Secondo una ricerca Altis e Opera c’è ancora molta strada da fare verso approcci sostenibili strutturati in fatto di pianificazione strategica, rendicontazione e comunicazione
di E.Sg.
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«Nella filiera delle carni e dei salumi la sostenibilità fatica ancora a farsi strada. Nonostante l’elevata attenzione di consumatori e policy-maker, in Italia solo il 30% delle aziende adotta approcci sostenibili strutturati in fatto di pianificazione strategica, rendicontazione, comunicazione. Tuttavia, quasi la metà delle imprese sembra aver colto le potenzialità del digitale, visto che presenta una sezione del sito dedicata alle tematiche sostenibili».
La fotografia a un campione di 46 aziende di dimensioni medio-grandi è scattata da un’indagine di Altis (Alta scuola impresa e società dell’Università Cattolica) in collaborazione con il progetto interfacoltà Vis e Opera, l’Osservatorio europeo per l’agricoltura sostenibile.
Secondo l’indagine il 30,4% delle imprese è «pienamente consapevole di come la sostenibilità possa essere un vantaggio competitivo e un asset strategico di crescita». Quasi il 70% invece «porta avanti attività e iniziative di sostenibilità legate a un numero ristretto di tematiche, in modo per lo più informale e frammentario».
Il 39% identifica «obiettivi specifici di miglioramento delle performance Esg, segno di una riflessione approfondita sugli impatti delle attività». Una realtà su 5 infine ha pubblicato un report di sostenibilità o ambientale, ma quasi la metà del campione ha una sezione del sito dedicata alla sostenibilità.
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