Sotheby’s, Contemporaneo a galla con le garanzie, tra lotti ritirati, design e auto
Due opere del Museo di Baltimora ritirate prima dell'asta; garanzie su oltre metà del catalogo. Il lotto più caro un terzetto di Alfa Romeo BAT, record per un tavolo di Mollino
di Giovanni Gasparini
4' di lettura
Quando il lotto principale di un'asta di arte contemporanea e del dopoguerra risulta essere un gruppo di tre automobili, non ci si può non chiedere cosa sia andato storto.
E così è per il primo catalogo di Sotheby’s offerto la sera del 28 ottobre a New York nell'asta televisiva che anticipa di tre settimane il consueto appuntamento di novembre, e di una settimana le elezioni presidenziali Usa. Dei 46 lotti originariamente in catalogo ben cinque sono stati ritirati prima dell'asta, scomparendo anche dal catalogo online come se non ci fossero mai stati. I 39 lotti che hanno, infine, trovato acquirenti e hanno portato 142,8 milioni con le commissioni, contro una stima di 128-184 milioni di $ senza commissioni.
I lotti ritirati, garantiti e il design Italiano
Per due lotti ritirati si tratta di un duro colpo, poiché i lavori di Clyfford Still e Brice Marden consegnati dal Museo di Baltimora erano stimati rispettivamente 12-18 e 10-15 milioni di dollari, ed erano protetti da garanzie di parte terza, pertanto erano già di fatto venduti prima di arrivare in asta. I due lavori, insieme ad un raro Warhol dell'Ultima cena offerto privatamente, erano stati scelti come vittime sacrificali sull'altare della crociata da settarismo identitario scatenata dal direttore del museo, le cui decisioni sono state per ora smentite da diversi donatori e dal Board, in una battaglia che oramai da tempo avvelena gli istituti americani, e di cui i principali beneficiari sono le case d'asta, chiamate a vendere pezzi museali molto attraenti per il mercato.
Gli altri tre lavori ‘scomparsi', secondo lo stile di disinformazione che ricorda l'epoca stalinista di far scomparire gli ‘indesiderati', andrebbero d'ora in poi considerati come invenduti; la pratica delle vendite online senza cataloghi fisici e aste in cui non vi possono essere offerenti in sala a sorpresa, permette alle casa d'asta di conoscere esattamente se ci saranno potenziali offerte su un lotto o meno, e quindi di ritirarlo, invece, che tentare la sorte sotto il martello all’ultimo momento. Se questo è il modo per dichiarare percentuali di vendita elevatissime, sarebbe ora di smetterla con un trucchetto che al massimo convince chi si limita a leggere i comunicati stampa delle case d'asta, il cui livello di ‘spin' positivo ha raggiunto oramai traguardi che nemmeno i cinegiornali di epoca fascista riuscivano a mettere insieme.
Garanzie, invenduti e capolavori del Design
Nonostante i ritiri, altri due lotti sui 41 effettivamente offerti non hanno trovato acquirenti. Si tratta di una grande tela blu e bianca di Mark Tansey del 2004, ‘Trio' di oltre tre metri e mezzo per due, stimata 3-5 milioni di $, e soprattutto quello che sarebbe dovuto diventare il lotto più caro dell'asta, una caratteristica composizione “Untitled (Black on Maroon)” di Mark Rothko del 1958 dai toni cupi tipici di quel periodo, che portava una stima di 25-35 milioni di $. Il lavoro era almeno in parte posseduto dalla stessa casa d'aste, come indicato dal triangolo apposto nel catalogo. E così l'unico lotto a superare la soglia dei dieci milioni risulta come anticipato il terzetto di Alfa Romeo B.A.T. 5, 7 e 9D del 1953-54-55, protetto da una garanzia alla stima di 14-20 milioni di $, e aggiudicato forse al garante al di sotto della stima bassa, pari a 14,8 milioni con le commissioni del 12% tipiche del settore auto denominato RMSotheby's .
Si tratta di tre spettacolari esemplari di prototipi di studi aerodinamici di Bertone, esemplari da museo che ben figurerebbero al MoMa insieme alla Cisitalia e altre creazioni spettacolari dell'epoca d'oro dei carrozzieri italiani. Non è servita la garanzia di parte terza pur presente a difendere lo spettacolare Tavolo di Carlo Mollino messo in vendita dal Brooklyn Museum , che ha raddoppiato la stima alta finendo aggiudicato a 6,2 milioni di $ dopo una delle rare battaglie a colpi di rilancio della serata. Il piano di vetro galleggia elegantemente su uno scheletro in legno sagomato per una lunghezza di due metri e mezzo, lavoro unico del 1950 progettato dal multiforme ingegno del grande architetto torinese.
Le opere d'arte
E giungiamo finalmente alle opere d'arte vere e proprie vendute: si tratta di lavori di firme molto note quali Basquiat, presente con due lavori provenienti dalla medesima collezione di Enrico Navarra, entrambi del 1986 e di uguale dimensione e partiti dalla stima di 6-8 milioni; viene aggiudicato rispettivamente ‘Black' per 8,1 milioni di $ e 6,9 milioni per ‘Jazz' per un totale di 15 milioni di $, lavori non garantiti. Fra i realizzi milionari spiccano un ‘mobile' monocromo rosso di Calder ‘Sumac 17' che ha raggiunto la stima alta a 8,3 milioni e “Untitled” una struttura geometrica quadrata a toni di grigio di Frank Stella del 1968 che ha superato la stima di 5-7 milioni per fermarsi a 8,1 milioni di $.
Fra i pochi lotti di arte contemporanea spicca l'ennesima aggiudicazione milionaria per un lavoro “Dialogue” del povero giovane suicida Matthew Wong, vittima preferita della speculazione il cui lavoro del 2018 è stato conteso fino a sfiorare 1,7 milioni, un multiplo della stima alta di 300mila $. È passato di mano alla stima bassa un lavoro di Banksy basato su una tela di ‘Dot painting' di Damien Hirst, a 2,3 milioni con i diritti.
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