Covid-19

Sotheby’s per prima riduce la forza lavoro

La chiusura forzata delle sedi e il rinvio degli incanti più importanti ha portato le principali case d'aste a correre ai ripari per contrastare l'impatto sui conti economici

di Maria Adelaide Marchesoni

2' di lettura

Le principali vendite primaverili a New York rinviate a giugno, altre passate online e la sospensione di appuntamenti dedicati all'incanto di incredibili collezioni come quella della coppia Harry e Linda Macklowe (fondatore delle Macklowe Properties Inc.) messa in vendita a causa del loro divorzio (165 opere stimate in oltre 700 milioni di dollari con P ablo Picasso, Andy Warhol, Jackson Pollock, Jeff Koons, Alberto Giacometti, tra gli altri) in seguito alla decisione del curatore Michael Findlay nominato dal Tribunale di sospendere il processo di selezione della casa d'aste. In questo difficile contesto Sotheby's e Christie's hanno deciso di avviare diverse azioni per ridurre i costi operativi e, in particolare, il costo del personale. Avviati licenziamenti, aspettative senza stipendio per alcuni dipendenti, taglio della retribuzione per alcuni dirigenti, oltre ad agire su altri costi di gestione.
Il Wall Street Journal ha riferito che Sotheby's, con un organico pari a circa 1.700 persone in 40 paesi, ha chiuso 80 uffici e 10 sale di vendita lo scorso 22 marzo a causa dell'epidemia, licenzierà il 12% del suo personale, ovvero circa 200 dipendenti. Il nuovo ceo di Sotheby's, Charles F. Stewart, ha rivelato i piani di licenziamento e di riduzione degli stipendi dell'azienda in una conference call dichiarando che gli specialisti dei dipartimenti non sono stati colpiti, ma la manovra interesserà alcuni collaboratori di supporto, come ad esempio il personale che lavora sui progetti delle aste dal vivo, che sono stati messi in aspettativa. I dipendenti negli Stati Uniti e nel Regno Unito che non sono stati licenziati o messi in aspettativa subiranno un taglio dello stipendio del 20% fino al 1° giugno. Lo stipendio dei dirigenti, compreso lo stesso ceo Charles F. Stewart, subirà un ulteriore taglio del 10%. Il pagamento degli straordinari è temporaneamente sospeso e gli incentivi saranno in gran parte posticipati all'autunno.
Da quando la casa d'aste è stata acquistata da Patrick Drahi alla fine dello scorso anno ha già sperimentato un turnover del personale: alcuni dipendenti hanno lasciato l'azienda, sia a causa dei licenziamenti attuati sia per il programma di uscite volontarie messo in atto per i dirigenti di alto livello.

Le mosse dei concorrenti
Nel frattempo, anche Christie's in una conference call di qualche settimana fa aveva dichiarato che al momento non aveva in programma nessuna riduzione del personale, ma le azioni che sta attuando agiscono sulla riduzioni dei costi operativi come viaggi e eventi, consulenti, collaboratori esterni e personale temporaneo, oltre all'utilizzo di programmi di permessi sovvenzionati come quelli offerti dai governi britannico e francese. Insieme a queste misure la casa d'aste francese sta richiedendo una riduzione salariale volontaria per i dirigenti di alto livello sulla retribuzione mensile per un periodo di tempo definito.
Phillips e Bonhams non hanno rivelato al momento dettagli sulle misure di risparmio costi.

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