IN libreria

Sovvertire la scena per svelare le nostre ipocrisie

In “Siete tutti perdonati” Enrico Dal Buono racconta, usando il passo della narrazione paradossale, la storia della prima agenzia al mondo per mendicanti e così sgranare le contraddizioni della società

di S.U.

3' di lettura

Sappiamo che la città è Milano perché ci sono riferimenti precisi, indirizzi e luoghi. Sappiamo che nello sguardo enfatizzante e straniante di Enrico Dal Buono ci finiscono le sue contraddizioni, le sue nevrosi, il suo ritmo. E poi sappiamo anche che Dal Buono slabbra la scena al punto da sfuocarla volutamente e farla così diventare la punta emergente di un unico icerberg (sommerso) e che questa punta, per lui, è la modernità nei suoi aspetti più distorti e paradossali, di qualunque luogo.

Ce n'è abbastanza per salutare con curiosità l'ultimo libro di Enrico Dal Buono, Siamo tutti perdonati, che esce il 19 novembre per La nave di Teseo. Testo, vi avvertiamo, da maneggiare con cautela e attenzione. Prendetevi tempo, schiaritevi i pensieri, allontanate distrazioni e contaminazioni. Perché, qui, Dal Buono sfida la scatola del romanzo e si diverte a metterne alla prova regole e incastri, pur rimanendo nel solco della tradizione ma cavalcando il registro del paradossale.

Loading...
In queste immagini Enrico Dal Buono mendicante “per un giorno”

La strada narrativa che sceglie l'autore è quella del sovvertimento e, in questo caso, i riferimenti sono tanto antichi quanto nobili, non era forse un mondo sovvertito quello che rappresentava Plauto nelle sue commedie? Il riso, quindi la critica, passava attraverso il ribaltamento: il servo diventava il padrone.

Nella narrazione di Dal Buono il protagonista è Walter, arrampicatore sociale che arriva dalla provincia alla città con molta motivazione, una buona dose di scaltrezza e senza alcuna tentazione di indulgere nel farsi scrupoli. Si inventa una agenzia che diventa cool, di tendenza. E fino a questo punto siamo nel consueto, l'accelerata di Dal Buono sta nel fatto che l'agenzia di Walter, che si chiama Beautiful Losers, è la prima agenzia per barboni del pianeta e che diventa di moda nella borghesia milanese.

Milano diventa così la città che tutto plasma al punto da trasformare l'accattonaggio in un'azienda redditizia. Non c'è critica sociale nelle pagine di Siamo tutti perdonati piuttosto il denudamento di certi meccanismi distorsivi. Slogan che provocano e di successo, strategie di comunicazione abilmente usate da abili influencer, costruiscono il successo della Beautiful Loser che muove per la città clochard ipertecnologici (i pagamenti avvengono con carta di credito) accompagnati da cani addestrati per catturare l'attenzione dei passanti e così impietosire. La Beautiful Loser funziona perché colpisce il nostro bisogno, vuol dirci Dal Buono, di lavarci la coscienza (il siete tutti perdonati del titolo). Ed è questo bisogno a creare il profitto.

Il gioco funziona fino all'entrata in scena, e nella vita di Walter, di Eva, una rapper convertita all'Islam, aggiornamento letterario in queste pagine della figura del kamikaze. Eva non ha bisogno di portare bombe per essere pericolosa, lei stessa può essere incendiaria, tra autocombustione e non solo. Volteggia una storia d'amore e lo sfondo si apre da Milano a Londra. Dovremmo dirvi cosa unisce questi due individui ma vi sveleremmo il segreto che costruisce il movimento della trama.

Dall'altra il segreto è l'interrogativo dell'incipit: «Al-Sifra. Faremo l'amore, un figlio, o la ucciderò? Ogni giorno nasciamo a centinaia di migliaia, ogni giorno muoiono centosessantamila persone. Ammazzare, amare, dove sta la differenza?».

Nella costruzione di questo mondo “lunare” che, a chiudere gli occhi, lo si immagina inondato di una gelida luce bianca, l'autore si fa aiutare da una lingua – e qui tenetevi saldi al divano o alla poltrona – che nulla vi concederà.

Enrico Dal Buono,
Siete tutti perdonati,
La Nave di Teseo , 17 euro (pp.208)

Riproduzione riservata ©

loading...

Loading...

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti