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S&P alza la stima di crescita dell’eurozona nel 2023 a +0,6%

Rivista al rialzo la precedente stima di marzo, che prevedeva una crescita limitata allo 0,3%

2' di lettura

S&P ha alzato le previsioni per la crescita dell’economia dell’eurozona nel 2023 allo 0,6% dalla precedente stima di marzo dello 0,3% alla luce della continua solidità del mercato del lavoro e degli effetti delle misure fiscali e nonostante la prospettiva di ulteriori aumenti dei tassi. L’agenzia di rating ha al contempo ridotto di un decimo le proiezioni per il 2024 allo 0,9%.
S&P prevede che l’Eurozona uscirà dalla stagflazione nel secondo e terzo trimestre, grazie alla disinflazione e alla prima stagione turistica regolare dopo la pandemia. Al tempo stesso tuttavia altri fattori di spinta post-pandemia si stanno però affievolendo e l’aumento dei tassi di interesse sta frenando la domanda.

Anche in un contesto di indebolimento del ciclo economico, S&P non prevede che l’eurozona cada in una profonda recessione. L'outlook a medio termine (2025-2026) è più positivo di quello a breve termine (2023-2024) perché la politica monetaria dovrebbe aver smesso di frenare la domanda entro due anni, il mercato del lavoro potrebbe dimostrarsi più resistente rispetto a precedenti rallentamenti, e la politica fiscale fornirà un certo sostegno grazie all’attuazione del Next Gen EU fino alla fine del 2026.

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Prevista inflazione al 5,8% nel 2023

Inoltre, gli esperti di S&P nel nuovo outlook economico per l’eurozona pubblicato oggi prevedono «un rallentamento dell’inflazione complessiva dall’8,4% nel 2022 al 5,8% nel 2023 (contro il 5,9% previsto a marzo previsioni) con l’uscita del raffronto annuale degli aumenti dell’energia per poi arrivare al 2,7% nel 2024». «È probabile che l’inflazione core superi l’inflazione headline dalla fine del 2023 alla metà del 2025 - prosegue il rapporto -. Non vediamo alcuna possibilità di un ritorno all’obiettivo di stabilità dei prezzi della banca centrale prima del 2025».

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